Società

Sì vax vs no vax: come uscire dalla guerra civile - Seconda parte

Le cose cambieranno quando si comprenderà che questo conflitto sta peggiorando tutti

Le cose inizieranno a cambiare quando si comprenderà che tale conflitto sta peggiorando tutti. In questo senso, il ceto politico-burocratico gioca davvero con il fuoco nel momento in cui nega ogni dignità a quanti, ad esempio, ritengono importante che vi siano cure domiciliari per chi si ammala di Covid oppure chiedono verità, e non omertà, sugli effetti avversi del vaccino (ciò che si può ottenere soltanto grazie a una farmacovigilanza attiva). Oppure ritengono che, poiché guariti, debbano poter evitare un vaccino che, se i loro valori anticorpali sono alti, potrebbe causare loro seri problemi di salute.

L’attacco senza posa ad alcune componenti della comunità di cui facciamo parte è funzionale alle logiche del potere, dato che tiene in vita questa dolorosa guerra civile. Tale machiavellismo da quattro soldi, però, sta producendo una progressiva disgregazione della società, ed è normale che entro questo quadro i nuovi paria stiano provando – a fatica – a costruire una loro polis parallela: dove famiglie con bambini non vaccinati possano incontrare docenti espulsi dal sistema educativo, dove sanitari sospesi possano continuare a essere utili al prossimo, dove idee altrove censurate possano essere esaminate al tempo stesso con rigore e libertà.

Queste nuove catacombe sono importanti: perché sono spazi di umanità e sopravvivenza. È però urgente che chi sta da un lato e dall’altro della barricata capisca che in questo conflitto – come quasi sempre accade – tutte queste sofferenze non giustificano i presunti benefici. Perché questa trasformazione si compia, c’è allora bisogno di un radicale scetticismo nei riguardi dei governanti, che quasi sempre e quasi in ogni circostanza operano contro di noi, e non al nostro servizio.

Se un po’ tutti comprenderemo quanto cinico è il potere e come sia tossica la sua presenza all’interno della società, sarà più facile riuscire a intendersi sulle questioni (molto meno cruciali di quanto non sembri) riguardanti l’epidemia e la sconfitta della paura.

Carlo Lottieri, 19 dicembre 2021

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