Politica

La piazza dem

“Siamo pasta aglio, olio e peperoncino”. Ecco a voi i nuovi ideologi Pd

Il partito di Elly Schlein ha riscoperto la piazza, ma è piena di (bizzarre) sparate: “In cucina non c’è premierato”

Schlein chiara valerio

Dopo un’estate militante dai risultati disastrosi, il Pd ieri ha provato a giocarsi una delle ultime carte prima di constatare il clamoroso flop di Elly Schlein: la piazza. Sì, i compagni hanno organizzato una bella manifestazione in Piazza del Popolo a Roma per denigrare il governo Meloni e per la pace, ovviamente senza schierarsi dalla parte di Israele. Anzi, in piazza sono spuntate pure due belle bandiere palestinesi. Giusto per ricordare di chi stiamo parlano.

Slogan preconfezionati e solita propaganda ricca di castronerie, ma non solo. Il Pd, forse alla ricerca di un colpo esiziale, ha schierato un pezzo da novanta della linea Schlein: Chiara Valerio. Corrispettivo intellettuale di Elly, la scrittrice ben riassume ha firmato un comizio che ben riassume tutta la strategia dem: surreale. Come già evidenziato nel recente articolo scritto per Repubblica per difendere il compagno Zerocalcare, non si è capito nulla. E quel poco che si è capito, non è stato memorabile. Anzi.

Tra sicumera e retorica gonfia, in uno dei pochi passaggi comprensibili ha invocato una sinistra tutta pasta aglio, olio e peperoncino. Buonissima, soprattutto con un po’ di prezzemolo, ma che caspita c’entra? “Tutte le persone che conosco la sanno cucinare. Ogni persona a modo suo: tempo di cottura, peperoncino intero, in polvere o frantumato, piccante o meno piccante, aglio con l’anima o senza”, il Valerio-pensiero, se così possiamo dire. Immancabile l’attacco alla destra, disumana e rozza secondo l’intellettuale rossa. L’intero intervento andrebbe rivisto (qui sotto il link), ma solo dopo una sostanziosa dose di caffé. Per fare qualche esempio: “L’identità sta tra le persone, non nelle persone: è una relazione cultura, come la cucina. Una cultura e una politica del dissenso e dell’eccezione, della variazione che somigliano alla aglio, olio e peperoncino che facciamo tutti. Si potrebbe parlare di polenta, di arancini, arancine, arancinu, porchetta e fave e cicoria. Nella cucina italiana non c’è segregazione, non c’è autonomia differenziata né premierato”.

La Valerio non è stata l’unica nota negativa, ma una delle tante. Impossibile non evidenziare una delle tante incoerenze della sinistra, relativa alle alleanze future. Dopo aver stroncato accozzaglie e ammucchiate, Pd e M5s hanno aperto al ritorno di fiamma giallorosso. Giuseppi ha confermato il dialogo, mandando in estasi i tanti dem fan dell’inciucione. A completare il quadro il tandem del 3 per cento composto da Fratoianni e Bonelli, che nel frattempo continuano a ignorare l’esistenza di Aboubakar Soumahoro. No, cari leader di Verdi-Sinistra: nessuno dimenticherà il silenzio dopo le sviolinate e la commozione da film romantico sfoderate in favor di telecamera.

Dalle bandiere della pace alle richieste di salario minimo e reddito per tutti, i classiconi di casa Pd non sono venuti meno. Presente in piazza anche un signore con un cappellino del Partito Comunista, giusto per ricordare una certa tendenza nel mondo dem, soprattutto dopo l’arrivo di Schlein per il dopo-Letta. A proposito di Elly: poteva mancare lo ius soli? “Chi entra, chi vive, nasce e cresce in Italia è italiano o italiana e nessuno può togliere questo diritto. Dobbiamo riprendere con forza la battaglia sulla cittadinanza e lo ius soli”, rieccola.

Una grande faccia tosta, emblematico un altro passaggio del suo intervento. L’italo-svizzera ha infatti puntato il dito contro il governo sul dossier casa, dopo che il suo Pd in Europa ha sostenuto, votato e difeso la direttiva case green, conosciuta anche come l’euro patrimoniale. Tante accuse, numerosi addebiti, troppe sparate. Come molti colleghi, la Schlein sembra aver dimenticato che il Pd ha governato per dieci anni – senza mai vincere le elezioni – e ha combinato solo disastri. E non ha mai fatto nulla di quanto promesso. Ma questo in Piazza del Popolo non poteva dirlo, meglio riciclare la cittadinanza per tutti, il pericolo fascismo e le cavallette. Di questo passo l’unico record possibile sembra essere il minimo storico di consensi…

#pd