Politica

Sinistra nel panico: anche la destra okkupa

L’indicazione di De Fusco come nuovo direttore della Fondazione Teatro di Roma ha scatenato i compagni. Ma emergono tutte le contraddizioni del caso

Teatro Roma De Fusco Gualtieri

Note, comunicati, tweet, post, veline. La sinistra nelle ultime ore ha inondato social e media per prendere posizione su un fatto inaccettabile: la nomina di Luca De Fusco al Teatro di Roma. Un colpo di stato, un golpe in stile sudamericano, con il favore delle tenebre direbbe qualcuno. Il ritorno delle destre, rigorosamente al plurale, à la Gruber, che fa più paura. I fascisti blindano la cultura, bisogna iniziare la resistenza, anche se forse c’è già qualcuno come Francesca Michielin che è lì in posa dal 25 settembre del 2022. Il panico tra i compagni è palpabile, impossibile fare finta di niente. Un dramma irreversibile. L’occupazione, titola Repubblica.

Torniamo seri, anche se di serio in questa vicenda c’è ben poco. Il regista De Fusco è stato nominato nuovo direttore generale del Teatro di Roma, ma il profilo non sembra andare a genio alla sinistra, date le reazioni a dir poco scomposte. Una su tutte quella dell’assessore alla Cultura del Comune di Roma, Miguel Gotor, che ha denunciato il “tentativo di occupazione da parte della destra”. Il motivo? La modalità della nomina, arrivata sabato mattina durante una riunione del consiglio di amministrazione, a cui non hanno partecipato il presidente Francesco Siciliano e la consigliera nominata dal Comune di Roma, Natalia di Iorio. Entrambi hanno affermato di aver sconvocato la riunione del cda, contestandone la validità. Una scelta assunta con la forza, il j’accuse di tanti. Emblematico il sindaco Roberto Gualtieri: “Ragionare in termini di prepotente occupazione è totalmente contrario al nostro spirito di collaborazione istituzionale con cui invece sarebbe stato necessario procedere”.

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Nervi tesi, tesissimi. Il tono di certe reazioni fa emergere grande rabbia, ma anche vistose contraddizioni. La sinistra infatti accusa la destra di occupare poltrone e poltroncine di ogni tipo, tanto da paventare un pericolo per la democrazia. Ma questi piantolini ci dicono che istituzioni ed enti erano già lottizzati, ma non da pericolosi personaggi voluti dalle destre. Le nomine di sinistra erano giuste, incontestabili, l’esempio massimo del fairplay. A parti invertite, chi parlava di occupazione dei gangli del potere e della cultura veniva tacciato in maniera spesso irripetibile.

Sorprende cotanto fastidio considerando la qualità della nomina. Professionista di altissimo livello, De Fusco vanta una lunga esperienza nella gestione dei teatri: dallo stabile del Veneto a quelli di Napoli e Catania. Ha inventato gli “Oscar del Teatro” e il suo curriculum è secondo a pochi. Da questo punto di vista, le lamentele della sinistra vanno considerate semplici farneticazioni, oppure pericolosa astinenza di poltrone. Forse sarebbe il caso di ricordare a Gualtieri & Co. che i problemi della Capitale sono altri, dai rifiuti alla sicurezza: ricalibrare le urgenze, grazie.

Massimo Balsamo, 21 gennaio 2024

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