Esteri

“Smembriamo l’Ucraina”. La proposta Usa a Mosca

L’idea dell’inviato della Casa Bianca per Kiev Keith Kellogg scatena le reazioni di Zelensky e Putin: ecco cosa emerge

ucraina

Una soluzione per mettere fine al conflitto in Ucraina potrebbe ispirarsi al modello di divisione della Germania nel secondo dopoguerra. È quanto suggerito da Keith Kellogg, inviato della Casa Bianca a Kiev, in un’intervista rilasciata al Times. L’ex consigliere per la sicurezza nazionale sotto l’amministrazione Trump – oggi figura meno centrale nel team diplomatico rispetto a Steve Witkoff, negoziatore attivo nei colloqui con il Cremlino – ha ipotizzato un assetto postbellico ispirato a quello adottato per Berlino nel 1945.

Secondo Kellogg, la proposta prevederebbe una suddivisione in “zone di responsabilità” affidate a diversi Paesi occidentali, tra cui Francia e Regno Unito, separate da una fascia smilitarizzata. “Una zona russa, una zona francese e una britannica – ha dichiarato – con le forze ucraine schierate tra di esse, ma senza il coinvolgimento diretto di truppe statunitensi”. L’intervento occidentale, ha aggiunto, assumerebbe la forma di una “forza di rassicurazione” schierata a Ovest del fiume Dnipro, mentre Mosca manterrebbe le sue truppe a Est. Kellogg ha descritto una linea di demarcazione larga circa 30 chilometri – 15 per ciascuna parte – che permetterebbe di evitare un’escalation militare con la Russia, mantenendo però un presidio occidentale che, a suo dire, non rappresenterebbe una “provocazione diretta” per il Cremlino.

Le reazioni alla proposta non si sono fatte attendere. In molti hanno letto nelle parole del generale una vera e propria spartizione dell’Ucraina. Kellogg, tramite un post pubblicato su X, ha cercato di smorzare le polemiche, precisando che le sue parole sarebbero state “travisate”. “Parlavo di una forza di resilienza post-cessate il fuoco per sostenere la sovranità ucraina – ha scritto –. Le ‘zone’ a cui facevo riferimento erano intese come aree operative per le forze alleate, non come una divisione territoriale del Paese”. Ma i dubbi restano e non potrebbe essere diversamente

Dura la replica da parte di Mosca, che ha respinto l’idea. Rodion Miroshnik, ambasciatore del Cremlino, ha definito “pericolosa” l’eventualità di una zona smilitarizzata, sostenendo che una simile soluzione potrebbe portare a un “congelamento del conflitto”, preludio a una possibile nuova escalation. “Mantenere l’influenza occidentale in un’area militarizzata senza una reale smilitarizzazione solleva serie preoccupazioni per il futuro”, ha affermato.

Leggi anche:

La proposta di Kellogg arriva in un momento di forte stallo diplomatico. I colloqui per una risoluzione del conflitto sembrano essersi arenati, mentre le forze russe continuano la loro avanzata nell’Est del Paese. L’ex presidente Donald Trump – da mesi attivamente coinvolto nella strategia negoziale repubblicana – si è detto “frustrato” per la mancanza di segnali da parte del presidente Vladimir Putin, che finora ha respinto ogni ipotesi concreta di cessate il fuoco. Ricordiamo che ieri l’inviato del tycoon Witkoff ha affermato, secondo quanto ha riferito la Reuters, che “il modo più rapido” per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina sarebbe “sostenere una strategia che darebbe alla Russia la proprietà delle quattro regioni orientali ucraine che Mosca ha tentato di annettere nel 2022”.

Nel frattempo, anche la cosiddetta “Coalizione dei volenterosi” proposta dal Regno Unito appare paralizzata: nessuna iniziativa concreta è stata finora intrapresa, e l’Europa continua a restare ai margini dei negoziati diretti tra Washington e Mosca, faticando a ritagliarsi un ruolo centrale nella partita diplomatica sul futuro dell’Ucraina.

Franco Lodige, 12 aprile 2025

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis)