Politica

Tutti i giochi di potere dietro il Mattarella Bis - Seconda parte

Game of Thrones 2022, finale di stagione: nello staff di Mattarella ora si lavora per il bis…

Si conferma, come teorizzava Andreotti, che “l’unica guerra che sanno fare i nostri generali è quella tra loro”. Tanti piccoli giochi di potere che fanno ritenere che un Mattarella bis, anche se a sua insaputa, non sia affatto così impossibile. L’ipotesi sarebbe inoltre l’unico modo per Berlusconi di non perdere la faccia, cosa che invece succederebbe in caso di elezione di un altro esponente del centrodestra, una Letizia Moratti qualsiasi, o, peggio, di un esponente della sinistra “fru fru”, e per la coppia “Enrico e Giuseppi” di non lasciare le redini rispettivamente del Pd e del Movimento 5 Stelle. Ne beneficerebbe anche il Paese, che così potrebbe salvare il “Redeployment” e la ventilata redistribuzione dei fondi del Pnrr nel caso di Draghi fuori da Chigi. Anche i peones potrebbero tirare un bel sospiro di sollievo, scongiurando definitivamente il voto anticipato.

E per lo stesso Mattarella che, sebbene con Draghi non sia riuscito a creare quel feeling che c’era tra Scalfaro e Dini o tra Napolitano e Monti, non vedrebbe così naufragare il suo “governo dei migliori”, che finora ha dato ben pochi segnali concreti. Anzi, come ipotizza Salvini e come auspicano un po’ tutti, si potrebbe arrivare ad un rimpasto proprio dei tecnici. A partire da Colao, che vuole solo il suo amico Bisio ormai dato in uscita da Vodafone in Tim; Giovannini, che per nascondere il disastro nel suo ministero ha chiamato un professore doc come Bernardo Mattarella, figlio anche lui di tanto padre, a presiedere la commissione per la revisione delle tariffe autostradali una volta che i buoi sono scappati; Cingolani, che da super scienziato non ha ancora capito che pesci prendere sul nucleare; e Daniele Franco, detto Alexa, finito nel triangolo delle Bermude tra i vari Giavazzi, Rivera e Chiné. Non tutti i mali vengono per nuocere a meno che, con un grande colpo di teatro, zio Silvio non stupisca tutti anche questa volta.

Luigi Bisignani, Il Tempo 16 gennaio 2022

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