Qual è il punto fondamentale di questa scalata che sta facendo il Monte dei Paschi di Siena a Mediobanca? Ci sono degli aspetti finanziari, politici, ed editoriali.
Il Sole24Ore ci spiegava ieri che l’obiettivo finale sono le Generali. Ed è vero: questa è la sintesi di quello che sta avvenendo. Non ci prendiamo per i fondelli! Mediobanca con il 13% controlla le Generali, il numero uno delle Generali è un francese di nazionalità italiana che ama moltissimo giocare a tennis con Adriano Panatta, che si chiama Philippe Donnet, spregiudicato. A pochi mesi dal suo rinnovo, eventuale, come amministratore delegato delle Generali, fa e annuncia un accordo della Madonna con un gruppo francese, Natixis, per una joint venture in cui De Paolini ieri spiegava che non ci sarà neppure un italiano nel vertice. Il gruppo sarà al 50% in mano all’Italia e al 50% alla Francia. Ma chi pensate che comanderà in un’azienda in cui tutto il vertice è francese, chi ha pensato questa operazione è un francese con cittadinanza italiana? Ma chi se ne frega, è il mercato!
Però il punto fondamentale di tutta questa vicenda è che Mediobanca controlla le Generali, che sono una importantissima azienda finanziaria. A me non interessa direttamente il patrimonio degli italiani, ma stiamo parlando di una gigante italiano, da sempre, dall’Ottocento. Se il Monte dei Paschi si pappa Mediobanca, Rocca Salimbeni e Mediobanca controlleranno le Generali anche perché, come fa vedere benissimo il Sole24Ore sia Mediobanca sia Generali sia Monte dei Paschi hanno due azionisti privati che si chiamano Caltagirone e Delfin, holding di Luxottica.
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Per farvi la sintesi, in Mps i due privati hanno il 15%, in Mediobanca i due privati hanno il 26%, nelle Generali i due privati hanno il 17%. Quanto poteva durare, e questo lo scrive oggi Claudio Cerasa sul Foglio, un capitalismo che mandava a quel paese i capitalisti? Questa era una domanda da cui nasce tutta questa offerta. Tutti dicono “il governo si sta occupandosi di queste vicende”. È vero, è assolutamente vero. L’ho scritto prima che nascesse l’Opa. Il governo voleva che si facesse questa operazione: l’esecutivo controlla Mps e il consiglio d’amministrazione, quindi il governo ha dato via libera alla scalata del Monte dei Paschi nei confronti di Mediobanca e quindi di Generali. Quindi il governo c’entra, perché vuole fare una grande banca, ci vuole dentro anche il Banco Bpm, e spera che sia “molto italiana”.
Ce la farà a fare questa operazione? Qui sui giornali nessuno si sbilancia, perché cerchiamo di essere lucidi: Mps è del governo e dei privati. Mediobanca è controllata da un accordo di consultazione dell’11% degli amici dell’attuale management e tutto il resto è sul mercato. Quindi questo cosa vuol dire? Che Mps riuscirà a comprarsi Mediobanca e Generali soltanto se convincerà il mercato che tutta l’operazione complessiva conviene. Alla fine della fiera il governo può sicuramente agevolare l’operazione, l’ha agevolata, e l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone e Francesco Milleri, numero uno di Delfin, potranno portare a portare il loro contributo a quest’operazione, ma se i fondi di investimento e i risparmiatori diffusi si faranno convincere dall’attuale management di Mediobanca che non conviene, l’operazione crollerà.
Ricordatevi: nel sistema moderno della finanza i governi possono, se ci riescono, impedire che avvenga qualcosa, ma agevolare che si faccia un’operazione è molto più complicato. (…) In questo momento dunque c’è in corso una specie di risiko bancario: ricordatevi che le banche sono giornali, finanziamenti, imprese, le banche sono tante cose e le banche non falliscono come dimostra il Monte dei Paschi di Siena, perché poi è lo Stato che ci mette i soldi quando gli amministratori fanno minchiate. Vedremo nelle prossime settimane quali passi in avanti farà questa grande partita di potere. Ed è molto interessante.
dalla Zuppa di Porro