Esteri

Ucraina, tutte le colpe di Putin

Lo zar non ha mai digerito la fine del comunismo e il valore della libertà offerto dalla Nato

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Il diavolo si nasconde nei dettagli ma i dettagli sono macroscopici. Chi difende l’invasione russa dell’Ucraina? I partigiani dell’Anpi, sempre in odio all’America e ben sintonizzati su radio Mosca anche quando è tornata zarista. Ma fin qui niente di strano, sono i revisionisti ad uso e consumo, che vedono fascisti ovunque e invitano storici da cartoni animati e giornalisti da centro sociale.

Giustificazionisti di casa nostra

L’Anpi è un centro sociale diffuso, con diverse filiali, sorretto dal Pd che manifesta, chissà quanto convinto, in favore del popolo ucraino. Chi non si fa problemi è la sinistra affaristica dei Prodi e dei D’Alema i quali contestualizzano Putin per abbracciare Xi Jinping. I Prodi, i D’Alema sono ambasciatori della Cina in Italia, i negoziatori, i procacciatori di ventilatori durante la pandemia e comunque sono quelli che sui diritti umani tirano via e dicono: la Cina è un grande Paese e bisogna andarci d’accordo. Un grande Paese, così come si dice una grande democrazia. Del tipo che piace storicamente a D’Alema e ai comunisti orgogliosamente stalinisti come Marco Rizzo al quale garba più il sistema cinese della dittatura finanziaria di stampo americano e occidentale.

Ha colto bene Francesco Borgonovo sulla Verità tutta la morbidezza della formula baffina, partire con una accusa e subito ribaltarla in comprensione: le ragioni russe stanno nell’avversione alla Nato imperialista, cui peraltro Putin voleva unirsi. E dietro le ragioni russe, ci stanno quelle cinesi.
Putin, dicono le groupie della libertà pro domo propria, non è un dittatore, è un liberatore. Un liberatore che invade Paesi sovrani? Ma no, quale invasione, li libera dal nazismo. Non c’è niente da fare, zio Vlad è il loro tiranno e se glielo fai notare, loro scantonano, scivolano via: l’Ucraina è in guerra da otto anni e nessuno diceva niente. Compresi loro. Ma la logica del benaltrismo è penosa.

Putin incompatibile con la libertà

Espansionismo per espansionismo, se vedi quello della Nato come fai a non vedere quello di Putin, come fai a glissare sulla Crimea, la Georgia, la Cecenia, l’intervento in Siria, l’Ucraina oggi, la Moldavia domani? Certo, la geopolitica non si taglia con l’accetta e di vergini tra chi comanda non ce ne sono, però partire da presupposti reali per ricostruire uno scenario menzognero è inaccettabile; dire che tutti sono dittatori allo stesso modo è insostenibile. I Paesi “annessi” al blocco Nato sono stati forzati o lo hanno fatto spontaneamente per non finire in bocca a un neozarista incompatibile con l’idea di libertà, uno che non tollerava uno Stato democratico alle porte, che non ha mai digerito la fine del comunismo e dal 1999 stringe la Madre Russia in una morsa dopo averla rilevata da Eltsin, a capo di una cricca di malavitosi?

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