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Unipol colora le periferie di Milano con arte e sostenibilità

Dall’utilizzo di ferro e calcestruzzo nel comparto edilizio a #Sostenibilità, #Inclusione e #Benessere. Partendo da questi nuovi paradigmi “costruttivi” il Gruppo Unipol ha deciso di impegnarsi direttamente per dare nuova vita alle periferie di Milano, città motore della ripartenza del Paese e capitale del design. Il progetto battezzato, INOLTRE. Sharing the city”, fin dal nome riassume con icastica efficacia la sfida di pensare e realizzare innovativi luoghi dell’abitare inclusivi, aperti a nuovi destinazioni d’uso e capaci di superare la vecchia contrapposizione centro-periferia. Insomma di disegnare una nuova “città ideale” capace di accompagnare il “Rinascimento” del nostro Paese nel post Covid. Contribuendo quindi sia al processo di digitalizzazione previsto dal Pnrr elaborato dal governo Draghi sia alla svolta in difesa del clima chiesta da Gretha Tumberg anche nel corso del Youth4Climate tenutosi a fine settembre proprio a Milano. Nell’ambito di “INOLTRE. Sharing the city”, Unipol tramite Urban Up sta infatti ristrutturando e riqualificando oltre 300mila metri quadri nelle aree di Bruzzano, Via Stephenson e Via dei Missaglia. Periferie che ora possono offrire una nuova qualità della vita a chi vi abita e a chi deciderà di trasferirsi, grazie al big assicurativo bolognese che a Milano è già stato protagonista del recupero di alcuni stabili iconici come la Torre Galfa e che sta per completare il suo nuovo quartier generale in piazza Gas Aulenti.

 

INOLTRE. Sharing the city, per una città sempre più sostenibile

Il progetto INOLTRE. Sharing the city vuole valorizzare, modificandone la percezione, le periferie di Milano, trasformandole in un laboratorio progettuale che generi interventi di micro-architettura, design, ricerca applicata ed eventi dedicati agli abitanti dei quartieri. Insomma un nuovo urbanismo tattico che ha rimesso aree urbane periferiche a disposizione dei cittadini, al fine di centrare l’obiettivo immediato di una migliore qualità della vita sul territorio e in prospettiva di rinegoziare lidentità dei singoli quartieri rispetto allintero complesso metropolitano, anche grazie al coinvolgimento delle istituzioni, di primarie università nazionali ed internazionali, dell’Accademia di Belle Arti di Brera e Michele De Lucchi, uno degli architetti italiani che più il mondo ci invidia. Vediamo ora da vicino i due eventi già partiti nel capoluogo lombardo: 1) “BUM. Bruzzano Urban Market”, volta alla rigenerazione dellarea di Bruzzano, adiacente al Parco Nord; 2) “THE DAP” che costituisce il primo passaggio di un ampio progetto di riqualificazione del Business Park di via dei Missaglia, portandovi arte, cultura e occasioni di socialità.

 

BUM – Bruzzano Urban Market si compone di strutture a moduli esagonali fra loro componibili, in grado di generare un mercato scalabile nelle dimensioni, rimovibile, dal design accattivante e dal basso impatto ambientale

 

BUM, nasce una piazza multifunzionale e green

Inaugurato l’11 settembre “BUM. Bruzzano Urban Market” è una nuova piazza generata da un mercato urbano, pensato per essere un luogo di condivisione e intrattenimento. La rigenerazione dellarea di Bruzzano, adiacente al Parco Nord, costituisce uno dei focus di maggior rilievo nel piano di progetti di riqualificazione” a cui sta lavorando Unipol a Milano “partendo dallassunto che la sostenibilità sarà il pilastro su cui si fonderà la riorganizzazione di tutti gli spazi urbani sia nel rapporto centro-periferia che in quello città-provincia” spiega il direttore immobiliare del gruppo assicurativo Giuseppe Lobalsamo. Nel dettaglio Unipol sta sviluppando un masterplan polifunzionale a vocazione residenziale con una forte attenzione “ai temi salutistici e sanitari che si estenderà su una superficie di 135.000 metri quadrati e che si integrerà con la valorizzazione del Business Park di Via Senigallia”, prosegue Lobalsamo. Avviato anche un mercato agricolo con il quale Unipol vuole testimoniare la propria attenzione verso i quartieri decentrati della città, “ritenuti erroneamente marginali e che invece sono e diverranno sempre più tessuto attivo e luoghi privilegiati di sperimentazione in una logica di città multi-polare in continua evoluzione”, conclude il direttore immobiliare del gruppo assicurativo. Nel dettaglio progetto BUM è l’idea che è stata scelta da Unipol tra le quattro nate dal lavoro di 15 giovani studenti internazionali della YACademy, Accademia di Alta Formazione sui temi dellArchitettura, coordinati dellarchistar Michele De Lucchi e dallo Studio Amdl Circle. Ai giovani era stato chiesto di sviluppare proposte architettoniche adatte a ospitare un mercato urbano e completamente sostenibili. BUM è infatti una struttura a moduli esagonali fra loro componibili – quindi in grado di generare un mercato scalabile nelle dimensioni e facilmente rimovibile – di forte impatto estetico per il suo design accattivante e di basso impatto ambientale. Poiché  i moduli sono stati realizzati con legno proveniente dagli abbattimenti conseguenti al disastro naturale della tempesta Vaia che nel 2018 colpì le Dolomiti. Non solo con unampia copertura esagonale, alta 3 metri e con una superficie coperta di 45 metriquadri, l’unità fondamentale di BUM costituisce un device architettonico capace di generare diverse situazioni di utilizzo dello spazio pubblico, attraverso aggregazione di singoli moduli. “Lavorare con i giovani architetti di Yac Academy al progetto per la valorizzazione di un luogo abitato, sostenuti da Unipol, ha costituito uno stimolo creativo per tutti e una fertile occasione di scambio di idee e valori. – spiega Michele De Lucchi – Abbiamo condiviso una volontà orientata al benessere sociale e la progettazione di un mercato ci è sembrata molto opportuna per creare una situazione di felicità collettiva, in un contesto semplice e genuino”.

 

Persone con lo shopper per la spesa a BUM, a Bruzzano

Arte e creatività colorano le periferie

Arte e sostenibilità dialogano per svelare la nuova dimensione urbana nello storico quartiere Gratosoglio di Milano. Fino al 14 dicembre in via dei Missaglia 97, importante arteria che unisce la zona sud con il centro di Milano, THE DAP. Dei Missaglia Art Park, che rientra nel progetto INOLTRE-Sharing, the City, non è una semplice galleria a cielo aperto fatta di opere e installazioni, ma uno spazio espositivo dinamico, creato tra le architetture del Business Park di via dei Missaglia di proprietà del Gruppo Unipol. Un complesso a uso prevalentemente direzionale di 110mila metri quadratati che nei prossimi mesi sarà al centro di importanti lavori di riqualificazione, in un un’ottica anche di salvaguardia dell’ambiente. “Stiamo lavorando su progetti immobiliari che coinvolgono la riqualificazione di oltre 300.000 metriquadri nel semicentro e nella periferia di Milano, in parallelo ai grandi cantieri in corso di completamento nella zona di Porta Nuova”, sottolineato Massimiliano Morrone, Amministratore Delegato di UnipolSai Investimenti SGR: “Un compito certamente complesso ma con un obiettivo ben chiaro: investimenti sostenibili con la creazione di nuove centralità e miglioramento del contesto urbano dove i singoli edifici sono collocati. A tale scopo sarà necessario non solo favorire processi partecipativi e incrementare l’inclusione sociale, ma anche progettare radicali cambiamenti negli edifici per creare nuove destinazioni funzionali. L’iniziativa The Dap rappresenta un esempio concreto della nostra vision: portare in un business park, arte, cultura e occasioni di socialità”. Insomma THA DAP è un’altra azione di tactical urbanism, per progettare e riprogettare gli spazi facendo dell’interazione sociale il tassello fondamentale nello sviluppo delle città e generando bellezza nell’inatteso urbano. Negli spazi esterni dell’Art Park si susseguono infatti le sculture e installazioni artisti e designer quali Thomas Libertiny, Dario Tironi e Daniele Daminelli (Studio 2046), Carlo Ramous accomuniate dal tema Art & Humanities for change. A cui si aggiunge Rinascita, la speciale exhibition curata da dall’associazione culturale OverArt insieme all’Accademia delle Belle Arti di Brera. Il centro è aperto dal martedì al venerdì con orario 12.00-20.30 e il sabato sabato dalle 10.30 alle 19.00; resta invece chiuso domenica e lunedì.

 

Una vista aera di THE DAP, la struttura sorge nella periferia milanese all’interno del Business park di via dei Missaglia del Gruppo Unipol, un complesso di 110 mila mq

 

Le grandi opere viste da vicino e quelle dei giovani

Di grande impatto lintervento “Bee Like Bees/agire pensando” di Libertiny – designer di origine slava di base In Olanda, tra i protagonisti della Biennale di Architettura – che si esprime in due punti salienti di THA DAP. La facciata vetrata delledificio più imponente del business park che si affaccia su via dei Missaglia diventa Every Bee is a sun, un pattern di oltre 800 metri quadrati che richiama metaforicamente il concetto di alveare celebrando limportante ruolo delle api per il nostro pianeta; mentre nel cuore dellart park si trova Forest God, una delle ormai classiche “sculture fatte con le api” che sono il marchio di fabbrica del lavoro di Libertiny. I visitatori di THE DAP sono inoltre accolti da Tensione 300, la scultura in ferro realizzata da Carlo Ramous nel 1978 dove la sintesi di tensione dinamica e presenza plastica rappresenta lequilibrio che dobbiamo ritrovare per ridare tregua alla Terra. Sono invece di Dario Tironi le opere Bagnante Contaminata e E-Totem, entrambe portatrici di un messaggio ecosostenibile legato allinquinamento e allo sfruttamento delle acque nel primo caso, al consumismo sfrenato che contraddistingue la società contemporanea nel secondo. E sempre lo sfruttamento della terra è il filo conduttore dellinstallazione site specific Life on Mars ideata da Daniele Daminelli, una suggestiva opera di land art realizzata con 35 tonnellate di ghiaia Pink Rosa rigorosamente ecosostenibile. Vicino ai grandi artisti anche la mostra ubicata nella galleria interna, dal titolo Rinascita. Qui sono protagoniste 90 opere di 36 giovani studenti ed ex studenti diplomati allAccademia di Belle Arti di Brera selezionate da un Comitato scientifico composto dal professor Stefano Pizzi e dal professor Vittorio Corsini dellAccademia e da esperti darte dellassociazione no profit OverArt. Un altro invito alla riflessione è infine offerto da Soggiorno Climatico di Sara Marioli, una panchina di larice, metallo e cielo” che interpreta l’esigenza poetica di cambiare la visione delle cose: attraverso l’opera l’artista muta il punto di vista sul mondo.  

 

La facciata di THE DAP che sorge nella periferia milanese all’interno del Business park di via dei Missaglia del Gruppo Unipol, un complesso di 110 mila mq

 

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