La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha proposto agli Stati Uniti di eliminare i dazi reciproci sui beni industriali. “Abbiamo offerto dazi zero-zero sui beni industriali, come abbiamo fatto per molti altri partner industriali”, ha detto la politica tedesca durante un punto stampa a Bruxelles con il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store. L’offerta arriva dopo che l’amministrazione Trump ha annunciato dazi del 20% sulle importazioni dall’Ue.
Von der Leyen ha definito i dazi americani “un colpo importante per l’economia globale”, aggiungendo che “l’Europa è sempre pronta a un buon accordo”. Ma ha avvertito: “Siamo anche pronti a reagire con contromisure e a difendere i nostri interessi”. La presidente della Commissione ha poi invitato l’Ue a “diversificare ulteriormente le nostre relazioni commerciali” perché ciò “amplia le opportunità di mercato ed è cruciale per le nostre aziende”. “Ci concentreremo come un raggio laser sull’83% del commercio globale che va oltre gli Stati Uniti – ha detto – vaste opportunità, ed è per questo che stiamo approfondendo le nostre relazioni con i nostri partner commerciali. Conoscete gli accordi che abbiamo fatto con Messico, Mercosur e Svizzera, stiamo lavorando con India, Thailandia, Malesia, Indonesia e molti altri”.
Le contromisure Ue pronte per metà aprile
Il sottosegretario polacco Michal Baranowski ha confermato che l’Ue sta preparando una risposta ai dazi americani. “Il piano A è impegnarsi in negoziati”, ha detto, “mentre il piano B, una potenziale risposta, lo teniamo saldamente in tasca”. E ancora: ” È molto chiaro che non ci sono vincitori. E questo è qualcosa che è stato sottolineato da tutti gli stati membri. Tutti noi preferiremmo una soluzione negoziata che ci allontani dalla potenziale guerra commerciale che può portare a una perdita di posti di lavoro e quindi a una perdita di ricchezza. Ricordiamo cosa è successo molti, molti anni fa, molti decenni fa, quando sono iniziate le vere guerre commerciali. Quindi questo è ciò che tutti volevano”. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha anticipato che la lista dei prodotti Usa che verranno colpiti da controdazi sarà attiva dal 15 aprile. Le misure riguarderanno in particolare acciaio e alluminio, settori già colpiti da precedenti dazi americani.
L’impatto sui mercati globali
La tensione commerciale sta già avendo effetti sui mercati finanziari. Come riportato in un precedente articolo, le borse asiatiche hanno registrato crolli fino al 12% dopo l’annuncio dei nuovi dazi. Anche in Europa si sono visti forti cali, con Francoforte giù del 10% e Milano del 6,5%.
Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per gli Usa, aumentando al 45% la probabilità di recessione nei prossimi 12 mesi. Anche le materie prime hanno subito contraccolpi, con petrolio e gas in forte calo.
Le reazioni internazionali
Diversi Paesi hanno criticato la mossa americana. La Cina ha definito i dazi “estremamente deplorevoli”, mentre il Canada ha annunciato contromisure. La Germania ha espresso sostegno alla posizione Ue, e la Francia ha minacciato di “attaccare i servizi online” americani.
In Italia, la premier Giorgia Meloni ha definito i dazi “una misura sbagliata”, auspicando un accordo per evitare una guerra commerciale che “indebolirebbe l’Occidente”. La premier si sta preparando ad un viaggio negli Stati Uniti in cui spera di convincere The Donald ad alleggerire, o a dimezzare, le misure adottate contro l’Unione Europea.
I settori più colpiti in Europa
Von der Leyen ha incontrato i rappresentanti dell’industria siderurgica e automobilistica, tra i più esposti alle misure americane. L’Ue sta valutando nuove misure di difesa commerciale per l’acciaio, oltre alle salvaguardie esistenti che scadranno nel 2026.
Particolare preoccupazione riguarda il settore auto, che in Europa impiega circa 14 milioni di persone e già reso instabile dalle follie green. Sono già in vigore sono i dazi del 25% sulle auto importate dall’Ue negli Usa.