Salute

Vaccini Covid, sms segreti con Mr. Pfizer: denunciata l’Ue

L’iniziativa del New York Times sugli scambi di messaggi tra Ursula von der Leyen e Albert Bourla

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Dunque, pare che persino Ursula von der Leyen, insieme all’intera Commissione europea, si trovi alle prese con una sorta di long Covid, ma non quello di cui si straparla sin dall’inizio di una sporca faccenda virale ancora tutta da decodificare. In realtà ci riferiamo agli strascichi giudiziari di una vicenda assai oscura, legata ad alcune trattative rimaste segrete tra la presidentissima tedesca e l’amministratore delegato della Pfizer, Albert Bourla. Tanto che il più influente quotidiano liberal degli Stati Uniti, il New York Times, ha querelato l’intera Commissione europea per non aver reso pubblici un fitto scambio di Sms che, secondo il giornale americano “potrebbero contenere informazioni sugli accordi per l’acquisto di dosi di vaccino anti-Covid: cosa che, finora, non era stata fatta.”

Ne dà notizia, in un pezzo pubblicato su Libero Quotidiano e poi ripreso da Dagospia, Maurizio Stefanini. Per il momento il Nyt si mantiene cauto, rispondendo alle molte domande ricevute in merito con un comunicato ufficiale piuttosto interlocutorio: “ll Times presenta molte richieste riguardo la libertà di informazione e mantiene un registro attivo. Al momento non possiamo commentare l’oggetto di questa causa.” Tuttavia, come rileva lo stesso Stafanini, i messaggi in oggetto “potrebbero contenere informazioni utili legate all’acquisizione per miliardi di dosi di vaccino.
Informazioni che, sempre a parere del quotidiano newyorkese, i vertici dell’Unione europea avrebbero l’obbligo legale di rendere note al grande pubblico.

Per approfondire

Sta di fatto che è da tempo che si discute della faccenda al Parlamento europeo, senza che si sia arrivati ad una conclusione. Già nell’aprile del 2021 il Nyt, in un lungo articolo, descrisse la questione dei messaggi che la presidente avrebbe inviato a Bourla nell’ambito di una missione diplomatica messa in campo per ottenere i vaccini anti-Covid. Successivamente il giornalista tedesco Alexander Fanta, che scrive su un sito specializzato in diritti digitali, aveva chiesto di poter leggere il discusso scambio di sms tra la von der Leyen e il Ceo di Pfizer, ricevendo un reciso diniego.

Da qui l’intervento del mediatore europeo, Emily O’Reilly, secondo cui “ l’Ue non aveva fatto abbastanza, nel rispetto del regolamento sulla trasparenza amministrativa, per fornire i testi richiesti.”

A questo punto, messa nell’angolo, la Commissione europea sfodera la sua poderosa supercazzola, con una risposta in perfetto stile bizantino. Nel frattempo pare che la cosa sia arrivata alla Commissione speciale Covid istituita dal Parlamento europeo e che avrebbe fatto richiesta alla presidente Roberta Metsola di poter sentire in aula la von der Layen in merito alla spinosa questione. Ma, a quanto sostiene il portavoce della Commissione, Eric Mamer, al momento nessuna richiesta da parte della stessa Metsola è stata inviata al Capo del governo comunitario.
Evidentemente, come accennato all’inizio, si tratta della classica perdita di memoria che i teorici del long Covid sottolineano da tempo. Perdita di memoria e amnesie improvvise che, guarda caso, si aggravano decisamente quando sono in ballo colossali quantitativi di vaccini, nell’ordine di qualche miliardo, con costi esorbitanti per i contribuenti europei. Vaccini e miliardi di euro in gran parte finiti nello sciacquone e che, però, hanno rappresentato un business senza precedenti per un gruppo ristretto di multinazionali del farmaco.

Si spera che prima o poi gli effetti del “long Covid” svaniscano e che la verità nuda e cruda venga a galla, sebbene alcuni di noi una idea di massima su ciò che è realmente accaduto ce la siamo già fatta.

Claudio Romiti, 16 febbraio 2023

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