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Veneziani ha ragione: alla destra serve un’élite - Seconda parte

Per farlo occorre iniziare subito e in tal senso, la proposta lanciata da Marcello Veneziani sulle colonne de La Verità di organizzare gli “Stati generali della destra per abbattere l’egemonia culturale rossa”, non può che essere accolta con favore. L’obiettivo è quello di contrastare “l’egemonia culturale che ha il monopolio della narrazione, ed è tutta dall’altra parte, un tempo marxista e gramsciana, poi sessantottina, radical-progressista e antifascista, e ora pure grillo-trasformista”. Non si può non condividere il suo pensiero nel momento in cui sostiene: “prima che governare, a me piacerebbe un serio tentativo di cambiare la mentalità dominante, di rovesciare l’egemonia e i suoi derivati o perlomeno di contenderla in modo adeguato”.

La politica di centrodestra (o sovranista e conservatrice), dovrebbe comprendere una volta per tutte che costruire una rete metapolitica e culturale non è mera astrazione o un vezzo intellettuale ma, come insegna la sinistra, uno strumento formidabile di consenso se utilizzato nel giusto modo. Fino a quando non riusciremo a compiere questo scatto mentale, il rischio (anzi, la certezza) è condannare la destra in Italia a non incidere nei processi decisionali del paese, oggi come in futuro.

Francesco Giubilei, 21 giugno 2020

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