L’Europarlamento ha dato il suo via libera al piano di riarmo e di difesa con 419 voti favorevoli, 204 contrari e 46 astenuti. Il testo invita l’Unione Europea ad adottare misure urgenti per garantire la propria sicurezza, proponendo risposte ai rischi esterni che dovrebbero essere trattate “come in tempo di guerra”. Il Parlamento ha inoltre accolto con favore il piano “ReArm Europe”, presentato il 4 marzo 2025 dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
La maggioranza di governo si è spaccata sul voto, con la Lega contraria e Forza Italia favorevoli. Entrando nel dettaglio, gli eurodeputati di FdI hanno votato a favore della risoluzione sul libro bianco sulla difesa Ue, che accoglie le conclusioni del Consiglio europeo sul riarmo. La delegazione meloniana si è invece astenuta sull’altra risoluzione, quella sull’Ucraina, per sottolineare la presa di distanza con un testo che, a loro giudizio, non tiene conto delle novità delle scorse ore e finisce – ha spiegato da Nicola Procaccini in Aula – “per scatenare odio verso gli Usa invece di aiutare l’Ucraina”.
La delegazione del Pd si è divisa: 11 astenuti, 10 favorevoli, nessun contrario. Hanno votato sì: Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli e Raffaele Topo. Astenuti Nicola Zingaretti, Annalisa Corrado, Alessandro Zan, Brando Benifei, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Camilla Laureti e gli indipendenti eletti nelle liste Pd Cecilia Strada e Marco Tarquinio. Annunziata, che dai tabulati risulta favorevole, ha corretto il voto dal sì all’astensione.. Mentre il Movimento 5 Stelle e la delegazione di Alleanza Verdi-Sinistra hanno espresso un voto contrario come facilmente prevedibile.
Il Parlamento europeo ha definito quello odierno come un “momento storico per la difesa europea”. Gli eurodeputati hanno espresso il loro appoggio al piano di riarmo, ribadendo con forza l’urgenza di aumentare i finanziamenti per la difesa e la sicurezza, spingendo per una spesa almeno pari al 3 per cento del Pil dei singoli Stati membri. L’Eurocamera ha anche ribadito il suo sostegno all’Ucraina, sollecitando gli Stati membri, i partner internazionali e la Nato a rimuovere ogni restrizione all’uso dei sistemi d’arma occidentali consegnati a Kiev contro obiettivi militari in Russia.
In un contesto internazionale che vede un cambiamento nella politica estera degli Usa, con la proposta di normalizzazione dei legami con la Russia da parte dell’amministrazione Trump, l’Europarlamento ha sottolineato come l’Europa debba rafforzare la propria difesa per sostenere l’Ucraina. Mosca, sostenuta da Bielorussia, Cina, Corea del Nord e Iran, viene identificata come la principale minaccia per la sicurezza dell’Ue.
Gli eurodeputati vedono questo come un “punto di svolta” per l’Unione Europea, chiedendo un approccio globale che integri la difesa e la sicurezza in tutte le politiche comunitarie, supportato da strumenti normativi e finanziari adeguati. È stata inoltre avanzata la richiesta di definire priorità chiare per il breve, medio e lungo termine, con una tempistica di azioni precisa. Un altro obiettivo è potenziare le capacità di difesa, superando la frammentazione del mercato della difesa, e rafforzare le competenze europee.
Tra le misure urgenti suggerite, c’è la protezione del confine nord-orientale dell’Ue con la Russia e la Bielorussia, istituendo una linea di difesa globale che comprenda settori terrestre, aereo e marittimo per affrontare minacce militari e ibride. Inoltre, gli eurodeputati chiedono la creazione di un Consiglio dei ministri della difesa e il passaggio dalle decisioni prese all’unanimità a quelle con maggioranza qualificata, con l’eccezione delle operazioni militari con mandato esecutivo.
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È stata invece respinta la proposta avanzata da Fratelli d’Italia di cambiare il nome del piano di riarmo. L’emendamento bocciato suggeriva di rinominare “ReArm Europe” in “Defend Europe”, motivando che il termine scelto dalla Commissione fosse “fuorviante e troppo limitante”, considerando l’ampio obiettivo del piano di rafforzare la difesa europea su tutti i fronti necessari a garantire la sicurezza dei cittadini.
Franco Lodige, 12 marzo 2025
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