La Ripartenza

“Viviamo in un totalitarismo woke. Vi spiego chi ci impone l’ortodossia”

L’affondo del professor Luigi Marco Bassani: “Ho subito la gogna mediatica perché non sono di sinistra. L’ironia non è più possibile”

Luigi Marco Bassani Luigi Marco Bassani

Parla di “totalitarismo dolce” e nel condannare gli eccessi del politicamente corretto non usa mezzi termini. È coraggioso il professor Luigi Marco Bassani, autore del libro “Tolleranza” edito da Liberilibri e protagonista alla Ripartenza 2023 di Bari. Dopo aver criticato l’ideologia woke e le sue derive dal palco del teatro Petruzzelli, il docente specialista in storia delle dottrine politiche ha massacrato ulteriormente la cappa del politically correct che ormai ha coperto tutto. Compresa l’ironia. “L’ironia non è più possibile, non lo è in nessun tipo di regime totalitario. Non era possibile nella Germania nazista, non era possibile nell’Unione Sovietica stalinista e non è possibile anche in questo totalitarismo dolce in cui noi viviamo. Non si può ironizzare su nulla perché lei perché potremmo sempre offendere qualcuno”, ha spiegato Bassani davanti alle nostre telecamere, da noi provocato proprio su questi temi.

Oggi, ha poi spiegato il professore, parlare di dittatura ideologica delle minoranze è per certi versi impreciso. Infatti – ha argomentato – “nessuno ha ancora individuato un centro del politicamente corretto. Non esiste. Vi è un’ortodossia su cui sono d’accordo e però tutti si dichiarano non politicamente corretti, salvo quando vengono poi fuori le questioni fondamentali. A quel punto tutti sposano automaticamente una certa ortodossia”. In questo contesto, ha inoltre osservato Bassani, “vi è un gruppo di intellettuali, naturalmente minoritario, che cerca costantemente di disciplinare gli altri intellettuali e ce la sta facendo”.

La conseguenza? È presto detta: chi non si allinea a certi dettami, soprattutto in ambito culturale, viene biasimato o addirittura bannato. Ne sa qualcosa lo stesso professor Bassani. “Ho condiviso un meme e sono stato punito. È una censura che colpisce tutti e può farlo in qualunque momento (…) La gogna mediatica che ho subito l’hanno artatamente mestata dei colleghi che mi odiano da sempre perché io non sono di sinistra”, ha osservato il docente, facendo notare come non vi siano nemmeno dei dogmi precisi da rispettare, come ad esempio accadeva con i dieci comandamenti. Sì, perché oggi la religione woke ha di fatto sostituito gli antichi culti, assumendo modalità anche peggiori a quelle di una Santa Inquisizione laica. “Nell’Inquisizione, infatti, c’era almeno una domanda che poteva togliervi dai guai…”.

Marco Leardi, 16 luglio 2023


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