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Allarme cultura: “L’emergenza ci ha messo in ginocchio” - Seconda parte

Aumento dei lettori

In questo quadro così netto c’è però un elemento positivo: l’andamento dei dati sulla lettura. I mesi di confinamento e il contingentamento di altre attività hanno fatto probabilmente riavvicinare, dopo anni di continui cali, gli italiani ai libri. La quota di lettori (almeno un libro l’anno) è infatti nel 2020 aumentata del 3,5%, risalendo a un valore che non si registrava da sei anni. Un aumento che si registra in particolare tra i bambini di età 6-10 anni, e nelle fasce di adulti tra i 25 e i 44 anni e che riguarda tutte le tipologie di lettura e di acquisti dal libro di carta tradizionale agli e-book. L’aumento dei lettori e degli acquisti è testimoniato anche dai dati del Rapporto Cepell che evidenzia una crescita in particolare per i libri su supporti elettronici e-book, che in particolare tra marzo 2020, prime fasi del lockdown, e ottobre 2020 hanno contribuito per il 2% alla crescita complessiva degli acquisti di libri.

Nell’analisi dei dati sulla lettura emerge un altro elemento di valutazione estremamente interessante: la corrispondenza tra abitudine alla lettura e partecipazione culturale in generale. Davanti a questi dati è giusto pensare all’attivazione di una ripartenza carica di coraggio, tornando alla vita normale ed accettando qualsiasi rischio, altrimenti si rischia di creare una società di persone depresse, isolate, ignoranti e senza vita sociale che sarebbe uno scenario ancor peggiore di esposizione al rischio di un contagio che non sempre si traduce in morte, anzi in moltissimi casi si guarisce.

Carlo Toto, 22 luglio 2021

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