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All’ultimo tweet: le elezioni del 18 aprile 1948 in Italia – prima parte

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Cosa sarebbe successo se la campagna elettorale permanente, l’uso ossessivo di tweet e facebook fosse stato presente alle elezioni che più hanno determinato la storia del nostro Paese?

La campagna elettorale per le politiche sta entrando nel vivo. Tutti sanno che sarà un’elezione decisiva per il futuro dell’Italia. O di qua o di là. O con l’America o con Stalin. Lo sa benissimo anche il segretario della DC, Alcide De Gasperi, Alcy per i suoi followers. Foraggiato dal Dipartimento di Stato Usa, dalla Cia, dal Vaticano e con grandissimo seguito presso la parrocchie, Alcy è il favorito per la carica di presidente del Consiglio alla chiusura delle urne. Specie dopo che uno dei rivali, il membro della Costituente e docente di diritto romano, Giorgio La Pira, ha dovuto rinunciare al contest quando si è scoperto che voleva approfittare della eventuale nuova carica per ricevere facilitazioni per un concorso di docente cattedratico all’università.

I comunisti del PCI stanno cercando di massacrare De Gasperi sui social. “Servo degli Usa!” è uno degli slogan più ricorrenti tra i trolls indignados filo-sovietici della Rete. Un video con un manichino del leader DC manovrato da un enorme burattinaio avvolto in una bandiera USA è subito diventato virale su Twitter. Nenni e Togliatti, i leader del Fronte Popolare, si aspettano un grande risultato. L’URSS ha speso milioni di rubli per la loro campagna, puntando tutto sullo screditamento di De Gasperi, il quale ha risposto su Facebook con una sua foto mentre è intento ad addentare un enorme cheese-burger. “Io servo degli Usa? – diceva il post – Ma se me li magno!” Un altro episodio sta destando scandalo. Il democristiano Zoli è apparso senza veli su una rivista patinata. Al centro del paginone a lui dedicato, campeggiava una scritta con il suo nome di battesimo: “Adone”, seguita da tre punti esclamativi. Le associazioni dei consumatori hanno protestato e pure quella dei Genitori Cattolici ha affermato – con un tweet – che questi episodi allontanano la DC dai credenti. I comunisti hanno già programmato una manifestazione antifascista per indignati professionisti nelle piazze delle principali città italiane. I sondaggi dicono che Togliatti è vicino a De Gasperi nel gradimento delle casalinghe e degli anziani, ma i giovani preferiscono Alcy, che, l’estate precedente, ha presidiato tutte le balere del litorale romagnolo, indossando una maglietta che sfoggiava la seguente scritta: “Con i discorsi di Togliatti non si condisce la pastasciutta!”

La lotta è senza esclusioni di colpi. La DC ha segnalato come dietro l’enorme numero di followers di Togliatti sui social – quasi 4 milioni! – ci siano hacker sovietici e comunisti cecoslovacchi. Ingrao, Natta e Terracini hanno risposto con una diretta facebook in cui intonano l’Internazionale vestiti da cosacchi. I commenti degli utenti sono divisi tra chi inneggia al Sol dell’Avvenire “Dai Terra, che questi qui rosicano!”, oppure “Maaaalox per i DCini!” – e nostalgici che lamentano la bassezza del dibattito: “Con il Duce non sarebbe mai successo!”. E ancora: “Ai miei tempi altro che Internazionale! Olio di ricino e via!”. Intanto, il 18 aprile si avvicina.

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