“My whole life, be it long or short, will be dedicated to your service”
È il simbolo del mondo per come lo conosciamo e per come l’abbiamo sempre conosciuto. Generazioni intere di uomini e donne, dagli anni Cinquanta ad oggi, possono dire di aver visto in Elisabetta II un riferimento imprescindibile per la loro vita.
Ma ora siamo giunti alla più impensabile delle circostanze, al più oscuro degli scenari. La morte di Elisabetta è scioccante nel suo essere dolorosa e unica nel suo essere storica. Anche Her Majesty è dunque scomparsa, eppure non ce ne rendiamo ancora conto. Forse faticheremo ad accettarlo per molto tempo, o anche solo a credere che sia successo realmente.
Una vita al servizio della nazione
L’autodisciplina, il senso del dovere e la fedeltà al ruolo che ha ricoperto per settant’anni fanno di Elisabetta un’eccezione senza precedenti. L’essenza della monarchia britannica si racchiude nella sua figura leggendaria, capace di superare la popolarità di qualsiasi capo di Stato e di governo di ieri e di oggi.
Sin da quel discorso del 21 aprile 1947, la ventenne principessa Elisabetta sapeva già che avrebbe consacrato la propria vita al servizio della nazione. Una donna, una madre, una nonna e una bisnonna che tutti abbiamo sempre sentito vicina a noi, pur non avendola mai incontrata di persona:
“I declare before you all that my whole life whether it be long or short shall be devoted to your service and the service of our great imperial family to which we all belong”.
Devozione senza tempo, forza d’animo senza fine: la regina delle regine lascia un vuoto incolmabile.
Una nuova era
Ora spetta a Re Carlo III e alla sua discendenza inaugurare una nuova era per la Gran Bretagna. Non sarà facile regnare dopo settant’anni nei quali il mondo intero aveva imparato ad associare l’istituzione monarchica ad una figura iconica destinata a non cambiare mai.
Ora è il tempo della tristezza e del ricordo, dell’ultimo commosso saluto alla sovrana più amata di sempre. Ma su Londra è già sorta una nuova luce. Con un pizzico di sana immaginazione, potremmo infatti pensare che l’arcobaleno spuntato vicino a Buckingham Palace sia giunto proprio nel peaceful moment nel quale Elisabetta se n’è andata per sempre.
Pochi giorni fa l’abbiamo vista stringere la mano al nuovo primo ministro Liz Truss, regalandoci l’ultimo dei tanti sorrisi che da sempre la contraddistinguevano.
È dunque la fine della seconda età elisabettiana di cui Sir Winston Churchill aveva sapientemente annunciato l’inizio, nel lontano febbraio del 1952.
L’8 settembre 2022 entrerà negli annali e d’ora in poi verrà associato anche alla scomparsa dell’ultima grande certezza della contemporaneità.
May She rest in peace