Esteri

Dal Giubileo di Platino esce una monarchia proiettata verso il futuro

70 anni di Elisabetta II: una delle poche certezze del nostro tempo

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Bisogna ammetterlo, le celebrazioni per il Giubileo di Platino di Sua Maestà Elisabetta II non hanno coinvolto solamente i sudditi del Regno Unito, ma hanno conquistato l’attenzione e l’entusiasmo di molte persone al di fuori della Gran Bretagna.

L’ultimo giorno dei festeggiamenti è stato memorabile, soprattutto nell’originale ricordo dei 70 anni di regno nei quali Elisabetta ha vissuto insieme ai suoi sudditi e nella sfilata della miriade di culture e tradizioni racchiuse in quel Commonwealth tanto caro alla regina stessa.

Il futuro della monarchia

L’emozione che la dedica di Ed Sheeran ha suscitato in ognuno è stata seconda solo alla trepidante attesa con la quale tutti attendevano l’arrivo di Sua Maestà sul balcone di Buckingham Palace, insieme alla parte più importante della famiglia reale. Una scelta, quella di avere al proprio fianco i futuri eredi al trono, che sembra essere un segnale datoci proprio da Elisabetta.

Su quel balcone vi era il futuro della monarchia, da Carlo a William fino a George. Tre generazioni che dopo di lei veglieranno sulla nazione seguendo, si spera, l’esempio di una donna straordinaria, che tutti vorremmo sempre lì, senza accettare il fatto che, prima o poi, giungerà il momento tanto temuto.

Ma Elisabetta non può andarsene, non deve, non ora, augurandole dunque che il tempo e il suo protettore, Dio stesso, le concedano ancora molto, per lei e per tutti noi. Queste dunque le parole che ieri la sovrana ha rivolto ai britannici, in chiusura del Giubileo:

“When it comes to how to mark seventy years as your Queen, there is no guidebook to follow. It really is a first. But I have been humbled and deeply touched that so many people have taken to the streets to celebrate my Platinum Jubilee. […] While I may not have attended every event in person, my heart has been with you all; and I remain committed to serving you to the best of my ability, supported by my family.”

Una sicurezza, quella incarnata da Elisabetta, che traspare financo dallo stendardo reale issato all’ultimo momento sul palazzo nel quale ha sempre vissuto e nel quale l’abbiamo sempre immaginata. Come abbiamo ricordato su Atlantico Quotidiano lo scorso 6 febbraio, ognuno la ringrazia anche solo per il semplice fatto di esistere, e di essere ancora fedele alla sua promessa dopo 70 anni di dedizione e costanza.

Un tè con Paddington

Senza titubanze possiamo però dire che il momento più iconico della settimana è stato il breve video che la vede bere il tè con l’orso Paddington, intonando con il cucchiaino le tre note dell’immortale “We will rock you” dei Queen. Idea geniale e sorprendente che immortala il sense of humour della sovrana che, nel 2012, si era prestata ad essere scortata da James Bond/Daniel Craig verso l’apertura dei Giochi olimpici.

Sfiderei chiunque a trovare al giorno d’oggi una certezza più grande di Elisabetta II, che è lo spirito di una nazione e che rappresenta per tutti un momento, un’istantanea della propria vita, perché lei c’era, c’è e ci sarà sempre. “Long may She reign”.

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