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Governo immobile, ma è l’ora del coraggio: garanzie pubbliche e liquidità per imprese e famiglie

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Pubblichiamo un intervento di Giulio Centemero, deputato, capogruppo in Commissione Finanze e tesoriere della Lega

Caro direttore,

Lunedì scorso, vedendo l’immobilismo del governo di fronte al tema liquidità alle imprese, ho deciso di scrivere all’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo.

Nella mia missiva gli ho significato che in questo momento servono azioni rapide, efficaci e concrete per affrontare la carenza di liquidità. Ho sottolineato inoltre che all’interno della platea delle imprese non dobbiamo dimenticare le startup, società spesso piccole e fragili ma ancora più spesso giovani e agili.

Partendo da un’economia di opportunità molte startup hanno però saputo dimostrare, insieme ai tanti medici, sanitari, amministratori locali e volontari, di essere in grado di affrontare un’economia di necessità e di essere uno dei migliori volti di questo incredibilmente meraviglioso Paese. Le stesse hanno e stanno individuando soluzioni ai problemi generati dalla pandemia; soluzioni percorribili cui nessuno aveva pensato prima. Detto da un liberale come me può sembrare strano, ma credo che questo sia il momento che lo Stato, tramite uno dei suoi rami, sostenga questo mondo sia con un bridge per superare la crisi sia con un piano a medio lungo termine che trattenga in Italia i nostri giovani, i nostri talenti, le menti brillanti che non possiamo permetterci di perdere.

Credo, da professionista ancor prima che da parlamentare, che interventi in equity – soprattutto in matching a investimenti privati – e altre soluzioni per creare liquidità (come garanzie al 100 per cento) vadano assolutamente percorsi.

Abbiamo delle eccellenze che purtroppo operano in un sistema complesso e frammentato, che non hanno liquidità e vivono di risorse proprie. Dobbiamo investire in capitale umano, ripartire. Creare un ecosistema favorevole, premiante e valorizzare e migliorare le buone pratiche, favorire l’attrazione di nuovi investitori sul territorio, sostenere gli spin-off della ricerca per favorire il processo di trasferimento tecnologico e intensificare il circolo virtuoso tra ricerca, innovazione e imprese.

Quelle citate non sono le ricette di Giulio Centemero, ma sono le formule che hanno consacrato i primati ad esempio di Israele, Svizzera e Stati Uniti in diversi settori legati alla proprietà intellettuale: dalla tecnologia alla farmaceutica, dalla finanza alla biotecnologia.

Ritornando al tema liquidità, è evidente che alle imprese e alle famiglie serva un bridge per attraversare la crisi ed è sotto gli occhi di tutti come dalla Svizzera agli Stati Uniti passando per Londra i governi si stiano adoperando per fornire tale liquidità affinché il ciclo economico non si inceppi. Nell’Italia del Conte Bis invece questo non avviene. Eppure, il concetto è semplice: imitare i leader di mercato, seguire i buoni esempi degli altri e non ergersi a primi della classe in piena e tracotante autoreferenzialità. Questo non vale solo per le buone pratiche di altri governi nazionali ma anche per quelle di altri tipi di governo, ad esempio regionali.

È il momento di avere coraggio, è il momento di incidere efficacemente. Per l’Italia.

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