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La sinistra quando inciampa nella realtà. Kamala Harris ai migranti: “Non venite”

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Hanno suscitato scalpore le recenti dichiarazioni di Kamala Harris, vicepresidente americana, rilasciate durante il suo viaggio istituzionale nelle terre del Guatemala e del Messico. Parole dure, tese a certificare una posizione di scarsa apertura nei confronti del fenomeno migratorio, uno dei temi al centro della campagna elettorale che portò Biden a spuntarla di pochissimo su Trump, nelle elezioni presidenziali tenute il 3 novembre scorso. Un orizzonte di pensiero che sembrerebbe del tutto estraneo alla narrazione globalista tipicamente democratica: “Non venite negli Stati Uniti. Se venite sarete respinti… Continueremo ad applicare le nostre leggi e a difendere i nostri confini”.

Al di là della polemica politica, negli Stati Uniti la gestione dell’immigrazione illegale non ha subito nel corso degli anni cambiamenti sostanziali, tanto di prospettiva, quanto nelle concrete policies adottate. Repubblicani e Democratici si contendono il potere, si presentano come forze opposte e inconciliabili, alternandosi al governo della propria nazione. Eppure, per quanto riguarda la politica estera, tradiscono un certo “gattopardismo”, una tendenza all’immobilismo, tendono cioè a mantenere stabili e costanti alcune prassi. Cambiano gli interpreti, ma non alcune politiche consolidate. E tra di esse c’è, appunto, la gestione dell’immigrazione irregolare. L’accoglienza e l’integrazione a parole sono sfide avvincenti, ma nei fatti, tanto per i Democratici quanto per i Repubblicani, sono criticità da affrontare e da gestire, spesso con pugno duro. Nulla di nuovo sotto il sole, dunque, nessun reale motivo di sorpresa. È l’ennesima fotografia impietosa di un mondo che procede per contraddizioni e incoerenze, fregandosene di facili e inconcludenti retoriche.

La sinistra rivendica da anni una superiorità morale, nonché una maggiore capacità nella gestione di fenomeni e realtà complesse, tradendo, tuttavia, nel proprio operare concreto e quotidiano, una povertà di idee e soluzioni. Studia tali realtà in modo astratto, tenendole a distanza concettualmente, senza averne esperienza sul campo, ignorandone le radici storiche e le dinamiche sociali, difettando di fantasia e di coraggio. Il risveglio è sempre difficile quando la realtà ti viene incontro con tutto il suo carico di drammi, ingiustizie e fatiche umane: la retorica spiccia non ha mai sfamato o dissetato nessuno.

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