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Piccolo dizionario per orientarsi nella neolingua del governo giallo-rosso – Secondo volume (N-Z)

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PRIMA PARTE (A-M)

N come NENNI

“A furia di epurare si trova sempre qualcuno più puro che ti epura”. Questa brillante frase di Pietro Nenni pare il manifesto pentastellato. A breve non ne rimarranno molti.

O come OPEN

Open, come “aperto”. Porti aperti, frontiere aperte, Open Arms (la nave naturalmente). Ma anche Open, il nuovo quotidiano online nato per dare voce a chi una voce ce l’ha già.

P come PROGRESSISMO

Vero mal du siècle, il progressismo è il collante che tiene insieme globalismo, cosmopolitismo e lassismo. Margaret Thatcher li chiamerebbe wets, ma i progressisti sono persone molto attente al loro portafogli prima che ai principi. Attenzione: in alcuni casi sanno leggere e scrivere nonostante, per l’appunto, l’educazione progressista ricevuta.

Q come QUISQUILIE

Le crisi industriali? Quisquilie. La crescita zero? Un’inezia. I giovani disoccupati al 44%? Bazzecole. Dovremmo occuparci solo di Sardine, Bella Ciao, Saviano e antifascismo. Anche no.

R come RENZI

Da quando ha abbandonato la politica (sic) nel 2016 è stato il grande architetto del governo pentapiddino, ma ha dato il là a una scissione nel Pd una settimana dopo il giuramento del nuovo esecutivo (Sto ancora aspettando che Conte riferisca in Aula al riguardo: faccia pure con comodo). È ovunque a tessere le lodi di sé stesso, della sua coerenza (giuro!) e del suo governo, rigettato totalmente dagli italiani alle elezioni del 2018. La sua Italia Viva vivacchia mentre i magistrati mostrano uno strano interesse per lui e le sue attività.

S come SARDINE

Nuovi cocchi dei media mainstream, questi pesciolini pop sono pronti a fare la storia dell’Occidente, ma che dico dell’Occidente: del mondo intero. Rivoluzionari al sangiovese, hanno creato la protesta di piazza contro l’opposizione. Saviano – che dalla Fifth Avenue non ha forse capito che Salvini non è più al governo – ci si è buttato a pesce (è proprio il caso di dirlo) dicendo “questa è una piazza che ama il confronto”. Difatti hanno preso a calci e sputi gli esponenti della Lega in Toscana. That’s amore!

T come TASSE

Tassa sulle bevande zuccherate. Tassa sulla plastica. Tassa sulle auto aziendali. Tassa sugli aerei. Tutte annunciate e poi più o meno modificate dopo riunioni-zuffa in maggioranza. Diceva una vecchia canzone milanese: “Se mi tassano anche l’aria, giuro non respiro più”.

U come USA

Donald Trump aveva salutato il nuovo incarico all’amico “Giuseppi” con un tweet da par suo. Poi sono emersi nuovi fatti che non fanno stare proprio al riparo da ogni tweet il premier. Ma gli Usa e l’Alleanza Atlantica sono anche il fondamento della nostra politica estera. Se lo mettano bene in testa al governo…

V come VON DER LEYEN

È la nuova presidente della Commissione. La sua “coalizione Ursula” – un aborto politico e culturale – è stato d’ispirazione per l’aborto nostrano. Casualmente tedesca, ha come corrispettivo alla guida della Bce la casualmente francese Christine Lagarde. E noi? Abbiamo Gentiloni. Ronf Ronf.

Z come Zingaretti È la settimana della crisi di Ilva. Gli operai sono disperati. Tu sei il segretario del partito erede del Pci. Sei di sinistra. L’occasione è ghiotta. Che fai? Ma non vai negli Usa a blaterare con i bolliti Democrats, perdio! E dici pure “Loro sono il nostro modello”. Sì. E magari anche il Milan di Giampaolo, la Juve di Del Neri e l’Inter di Tardelli. Purché si perda al Pd van bene tutti.

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la grande bugia verde