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Trump no, Biden sì: i Democratici Usa e l’esclusiva della ragione

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo commento di Luca Marfé, giornalista del Mattino

I Democratici hanno letteralmente devastato prima Kenosha e poi Trump, per la sua visita a Kenosha. La città del Wisconsin è stata messa a ferro e fuoco dalle proteste razziali figlie dei sette colpi di pistola esplosi sulla schiena di Jacob Blake, l’afroamericano di 29 anni gravemente ferito da un poliziotto lo scorso 23 agosto. Negozi distrutti, interi palazzi sventrati, strade in preda al caos.

E il presidente cosa fa? Si permette “addirittura” di arrivare in visita per esprimere solidarietà nei confronti di chi ha perso tutto a causa della furia della follia. Nei confronti di chi non ha più nulla, spesso nemmeno più un tetto sopra la testa. Orrore, quale affronto. Subito parte l’orchestra diretta da sindaco e governatore, rigorosamente dem (neanche a dirlo), con tanto di coretto “Non è benvenuto qui”, “Fa passerella” e quanto di peggio possa venirvi in mente. E i Democratici cosa fanno? Ma che domande: mandano Biden. Perché loro sì, loro possono. Loro sono quelli che “Siamo dalla parte giusta della Storia”, quindi viceversa vale tutto. Loro hanno il monopolio dalla parola, della scena, e vorrebbero dunque toglierla agli altri, tanto la parola, quanto la scena.

Loro hanno l’esclusiva della ragione. Autoproclamata, convinta, persino fiera e platealmente anti democratica. E mentre prosegue la narrazione a senso unico dell’inviato di Cnn, che con lo sfondo di una Kenosha in fiamme copre i suoi compagni di merenda con un sottopancia imbarazzante che racconta l’invenzione di “proteste prevalentemente pacifiche”, ancora hanno il coraggio di chiedersi perché nessuno li vota più. Perché vincono i “Trump”. Perché, senza virgolette stavolta, vincerà di nuovo Trump.