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“Banche: dall’insolvenza alle soluzioni della crisi”, di Alessandro Verrelli

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A marzo 2020 ho voluto pubblicare “Banche: dall’insolvenza alle soluzioni della crisi”, edito da Historica.

Il libro affronta un tema attuale e complesso come quello della crisi bancaria, ponendo l’accento sull’istituto dell’insolvenza e sulle nuove norme messe in campo dall’Unione europea per la risoluzione delle crisi.

Ho voluto ripercorrere la storia delle crisi bancarie, dagli inizi del ‘900 fino ad arrivare a quelle delle banche regionali del 2015: Etruria, Marche, Ferrara e a quella, recentissima, della Popolare di Bari.

Ritengo fondamentale analizzare – storicamente – le ragioni che hanno portato alla patologia degli istituti di credito nel corso degli anni, evidenziando gli aspetti comuni delle varie crisi e il grave impatto che queste hanno sul sistema economico e sui territori.

Della crisi bancaria, situazione specifica e centrale è lo stato d’insolvenza. Questo è un presupposto oggettivo del fallimento di un’impresa, uno status non transitorio che riguarda ogni caso in cui l’impresa non possa pagare i suoi debiti. Questa, però, deve essere valutata globalmente perché nessun fatto, di per sé, si traduce in insolvenza, ma andrà valutata l’intera evoluzione della situazione.

Per quanto riguarda gli strumenti atti alla risoluzione della crisi, nel terzo e ultimo capitolo dell’opera, si analizzano le novità introdotte dall’Unione europea, tra cui il tanto temuto bail in, tramite la direttiva 2014/59/UE. Questa segue un approccio macroeconomico aperto a una visione liberistico-regolativa, che si basa sulla prevenzione e che vuole responsabilizzare soci e obbligazionisti delle banche in crisi, senza gravare, in caso di risoluzione, sui bilanci pubblici statali. Un forte elemento di discontinuità perché, per anni, le crisi degli istituti bancari sono state ripianate con il ricorso alla fiscalità generale.