Top Italian Restaurants del Gambero Rosso, l’unica guida che recensisce i migliori indirizzi tricolore all’estero, è giunta al suo terzo anno. Nell’edizione 2020 si raccontano e valorizzano 600 indirizzi selezionati tra ristoranti trattorie pizzerie e wine bar dislocati in più di 80 città nei 5 continenti. La selezione è effettuata con criteri rigorosi che premiano sia la qualità della proposta dei piatti che l’attenzione a vini e prodotti made in Italy. “Top Italian Restaurants è in linea con la nostra mission strategica di attrarre l’attenzione di appassionati e gourmet di tutto il mondo sugli ambasciatori del gusto italiano” dichiara Paolo Cuccia, presidente di Gambero Rosso. “Ci è sembrata quindi naturale la scelta di pubblicarla sin dalla prima edizione esclusivamente online e in lingua inglese, per renderla fruibile ad un pubblico internazionale più vasto possibile.” Tante le novità in un panorama sempre più dinamico e competitivo di esercizi che promuovono con orgoglio la capacità esclusivamente italiana di essere contemporanei e sostenibili a conferma della costante capacità di crescita della cucina tricolore. La guida è curata dal giornalista Lorenzo Ruggeri. Il rating utilizzato è il classico range da uno a un massimo di tre. I ristoranti premiati con le Tre Forchette di quest’edizione sono 25, i Tre Gamberi, ovvero i migliori bistrot e trattorie, 15, come le pizzerie d’eccellenza con i Tre Spicchi, mentre le Tre Bottiglie per le imperdibili carte dei vini sono 20. Le città più premiate: Parigi, New York, Tokyo e Copenaghen. I premi speciali sintetizzano ottimamente i 12 mesi di viaggi e assaggi: lo chef dell’anno è Emanuele Pollini del “Ovo by Carlo Cracco” di Mosca; Tèrra a Copenaghen, dei giovani Valerio Serino e Lucia De Luca, è il ristorante emergente. La pizzeria dell’anno è “Futura” a Berlino, progetto del pizzaiolo Alessandro Leonardi e del cantante dei Planet Funk Alex Uhlmann. Per L’apertura dell’anno ci si sposta a Chelsea, New York, con “Feroce” il nuovo ristorante di Francesco Panella. “Mancini” a Stoccolma, attivo dal 1978, si aggiudica il premio guardiano della tradizione per la particolare attenzione al rispetto e alla qualità della materia prima. La carta dei vini dell’anno è quella di “Giando” a Hong Kong, la profondissima cantina di Gianni Caprioli ed Emanuele Berselli, chef e sommelier. “Il Ristorante – Luca Fantin” a Tokyo, da 10 anni modello di serietà e cucina d’autore nella Bulgari Ginza Tower, per il Gambero Rosso è la migliore esperienza di cucina italiana nel mondo e vince il premio di ristorante dell’anno. Le premiazioni verranno effettuate localmente in tutto il mondo durante il Worldtour che il Gambero Rosso realizza ogni anno con 50 eventi nelle maggiori capitali mondiali. Il programma è arricchito dai premi speciali: il Surgiva Taste & Design Award che valorizza gli indirizzi che coniugano sapore, ospitalità e attenzione ai dettagli; il Villa Sandi Award per le Contemporary Wine List e il Master of Dough Award, sponsorizzato dal Petra Molino Quaglia, per gli impasti a regola d’arte.
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La Vigna del Gallo dell’Orto Botanico di Palermo e della Doc Sicilia vini aderisce alla Urban Vineyards Association, rete internazionale che riunisce le vigne urbane d’Europa ad alto valore storico e culturale. L’ingresso nell’Urban Vineyards Association del vigneto urbano di Palermo, che ospita 95 viti di vitigni autoctoni e reliquia, è avvenuto in occasione del primo convegno dell’associazione, a Torino. La Vigna del Gallo dell’Orto Botanico è frutto del progetto del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e del Sistema museale dell’Università di Palermo, con la collaborazione del Dipartimento di Agraria dell’Università di Palermo. Sono soci fondatori dell’Urban Vineyards Association: Vigna di Villa della Regina di Torino, il Clos Montmartre di Parigi, i Vigneti della Laguna di Venezia, i Vigneti Senarum Vinea di Siena. “La scelta di aderire all’Urban Vineyards Association” spiega il presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, Antonio Rallo, “è un passo naturale nel percorso della Doc Sicilia che punta alla salvaguardia del grande patrimonio viticolo dell’isola anche attraverso la valorizzazione e la protezione dei vitigni autoctoni e reliquia. Il progetto della Vigna del Gallo dell’Orto botanico è una delle testimonianze concrete dell’impegno della Doc Sicilia per la tutela della biodiversità della nostra terra e per la ricerca costante della massima sostenibilità per ogni attività della filiera del vino”. Dice Luca Balbiano, presidente di Uva: “Avere Vigna del Gallo nella U.V.A. è un traguardo davvero importante per tutta l’Associazione. L’opera di recupero di vitigni autoctoni quasi estinti portata avanti all’interno del’Università ha un valore inestimabile. Per il futuro, l’aiuto di Palermo e della Doc Sicilia sarà fondamentale per i progetti in cantiere.” L‘Urban Vineyards Association è nata il 30 maggio 2019 ed è presieduta da Balbiano; ha lo scopo di valorizzare sotto il profilo culturale e turistico gli antichissimi filari delle vigne che ancora oggi sopravvivono all’interno dei centri cittadini. Tra i fondatori figurano anche l’Associazione Nazionale Città del Vino, l’Associazione Amici di Villa della Regina, Coldiretti Piemonte. Tra i nuovi soci dell’Urban Vineyards Association, oltre alla Vigna del Gallo dell’Orto Botanico di Palermo, le vigne urbane di Milano e Venezia (San Francesco della Vigna). La Vigna del Gallo è un progetto che la Doc Sicilia porta avanti dall’ottobre 2018 in uno spazio dell’Orto Botanico di Palermo di circa 200 metri quadri che costituisce un patrimonio inestimabile della vitivinicoltura siciliana. “Il nuovo vigneto dell’Orto Botanico ha preso finalmente forma” aggiunge Paolo Inglese, direttore del Centro Servizi Sistema Museale dell’Università di Palermo. “Una meraviglia per gli studiosi, per gli studenti, per i visitatori. Celebriamo la Sicilia viticola nella sua biodiversità. Foglie, grappoli di ogni forma e colore, piante di diverso portamento in un luogo dove è possibile toccare per mano la storia di uno dei più importanti sistemi agrari del Mediterraneo”. E “la Vigna del Gallo è un autentico microcosmo che accoglie una parte significativa della biodiversità ampelografica della Sicilia” spiega Rosario Schicchi, direttore dell’Orto Botanico. “Si tratta di una superficie di circa 200 metri quadri, di notevole valenza storica, scientifica e divulgativa, in grado di fornire una visione simbolica del cosiddetto Vigneto Sicilia”. La partecipazione all’Urban Vineyards Association consente alla Vigna del Gallo di entrare a far parte di una rete internazionale che promuove progetti di recupero storico e azioni di valorizzazione culturale, paesaggistica e turistica. La Urban Vineyards Association è nata per tutelare il patrimonio rurale, storico e paesaggistico rappresentato dalle vigne urbane e per valorizzarlo sotto il profilo culturale e turistico, rendendolo produttivo per la collettività e per il futuro nel rispetto dell’ambiente, attraverso politiche vitivinicole e sociali di integrazione e sostenibilità. Tra gli obiettivi dell’associazione c’è l’organizzazione di un circuito turistico delle Vigne Urbane attraverso la sensibilizzazione dei tour operator, della stampa turistica e delle strutture ricettive: l’idea è di realizzare un itinerario internazionale per collegare le Vigne Urbane Europee, fornendo le informazioni e i dettagli necessari per intraprendere il viaggio che dai filari del Nord Europa arrivi fino a quelli siciliani e mediterranei.