Chiesa

“Auguri… e doppi”. Quel sussurro alla messa tra il Cardinal Re e Parolin

L’Ansa riporta una frase tra il decano e il più papabile tra i cardinali che oggi entrano in Conclave. Conclusa la Messa Pro Eligendo Romano Pontefice

Il 7 maggio 2025, nella Basilica di San Pietro a Roma, si è tenuta la messa “Pro eligendo Romano Pontifice”, una celebrazione liturgica di alto valore spirituale che segna l’inizio ufficiale del Conclave. Questo rito, presieduto dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, è stato il preludio alla riunione dei cardinali per eleggere un nuovo Papa. Migliaia di fedeli si sono riuniti nella Basilica e in Piazza San Pietro, creando un’atmosfera di partecipazione universale. Ed è successo qualcosa di particolare. Come riporta l’Ansa, infatti, al momento dello scambio della pace, il decano Re ha sussurrato a Parolin: “Auguri… e doppi”. “Grandi abbracci, ben oltre il semplice segno liturgico e grandi sorrisi tra i due”, riporta l’inviato dell’agenzia di Stampa. Per l’Adnkronos le parole esatte sono state:  “Auguri eh… Auguri doppi”. Parolin è da giorni in cima alla lista dei papabili.

Il ruolo del cardinale Giovanni Battista Re

Durante l’omelia, il cardinale Re ha evidenziato il significato profondo del momento: “Siamo qui per invocare l’aiuto dello Spirito Santo, per implorare la sua luce e la sua forza perché sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno”. Ha inoltre esortato i cardinali elettori a mettere da parte ogni logica personale, concentrandosi sul bene della Chiesa e dell’umanità. Queste parole hanno sottolineato il senso di responsabilità che accompagna questa fase cruciale per la comunità ecclesiastica.

La messa “Pro eligendo Romano Pontifice” rappresenta un momento di preghiera collettiva per l’intero popolo cattolico. Pur avendo radici che risalgono al Medioevo, questa liturgia è stata istituzionalizzata ufficialmente nel 1975 con la costituzione apostolica di Paolo VI e successivamente riformata da Giovanni Paolo II. La celebrazione inizia sempre il giorno dell’apertura del Conclave, con letture e orazioni che mettono l’accento sul discernimento e sull’importanza della missione pastorale.

Poco prima della celebrazione, a ognuno dei 133 cardinali elettori è stato assegnato un posto preciso, secondo il rango ecclesiastico, nella capiente Basilica Vaticana. La messa ha visto la partecipazione di circa 5.000 fedeli e numerosi prelati, tra cui il camerlengo e altri cardinali non elettori. Durante la funzione, la preghiera universale è stata recitata in più lingue, tra cui francese, swahili e tedesco, a simboleggiare l’universalità della Chiesa.

Nel pomeriggio, i cardinali elettori si riuniranno nella Cappella Sistina, dove avrà inizio il Conclave. Questo momento solenne è poi scandito dalla formula dell’Extra Omnes, che sancisce la chiusura della Cappella Sistina ai non elettori, e dall’esecuzione del “Veni Creator”, un inno che invoca lo Spirito Santo. La prima votazione per l’elezione del nuovo Pontefice è prevista in serata, con la possibilità di una fumata (bianca o nera) già intorno alle 19.

Le celebrazioni passate

Negli ultimi decenni, la messa “Pro eligendo Romano Pontifice” ha accompagnato eventi storici nella Chiesa. Nel 2005, fu il cardinale Joseph Ratzinger a celebrarla prima di essere eletto Papa Benedetto XVI. Nel 2013, dopo la rinuncia di Papa Benedetto, il cardinale Sodano presiedette questa cerimonia che precedette l’elezione di Papa Francesco. Gli stessi temi di amore, unità e responsabilità pastorale hanno sempre contraddistinto queste celebrazioni.

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