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Caro Porro, un tranquillo Natale di follia

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Gentile direttore,

Mi trovo a scrivere questa lettera forse perché non sembra reale quello che sta succedendo. Da qualche anno io e la mia famiglia viviamo all’estero, in Germania, ma mai come oggi sono sollevata, attenzione non contenta, di essere qui.

Apprendo dalla stampa italiana un nuovo cambio di marcia, il milionesimo, se dicessi l’ennesimo non sarebbe comunque realistico. Un cambio che crea nuovamente disordine, scompiglio, frustrazione, amarezza e dovrebbe aumentare in modo esponenziale la totale sfiducia verso un governo che più volte ha dimostrato incapacità, inefficienza e che con la sua totale inadeguatezza ha gettato il paese che tanto amo e mi manca, in un buco nero e che potrà solo risollevarsi, mi permetta lo dico senza l’intenzione di istigare a delinquere, con una rivoluzione.

Parliamo di persone che hanno violato il diritto costituzionale all’istruzione, non perché hanno chiuso le scuole, ma perché non hanno fatto nulla per programmare e riorganizzare una ripresa, se non spendendo tre mesi per decidere di acquistare banchi con le rotelle. Hanno violato le libertà personali con il terrorismo psicologico. La responsabilità verso il prossimo e soprattutto verso le fasce più deboli non si garantisce mettendo tutti in prigione, sorprendendosi poi dopo un mese di cattività che tutti si diano alla fuga dieci giorni prima di Natale.

Un governo che ha introdotto il cashback o la lotteria dello scontrino… dove pensavano usassero le carte di credito i generosi contribuenti? Forse in farmacia? Da dicembre 2019 a dicembre 2020 ho visto la mia famiglia solo durante l’estate. Ho rispettato le regole italiane e tedesche, più comprensibili, lo dico con rammarico ma è un dato di fatto, tra mille peripezie, dopo la traduzione di un incomprensibile decreto legge, scritto da avvocati burocrati e azzeccagarbugli finalmente vediamo la luce.

La Lombardia è gialla, finalmente riabbracciamo, mantenendo la distanza consentita, le nostre famiglie durante le vacanze di Natale, rientrando prima del 20 per evitarci la quarantena ma con tampone prenotato nei tempi richiesti. Siamo tutti felici di essere nello stesso Comune perché non sottoposti ad ulteriori complicazioni. Invece il Natale è rosso, rosso di rabbia, rammarico e costernazione. Si è detto tanto del modello Merkel, ma se lo avessero applicato alla lettera avrebbero in primis rispettato la dignità di anziani, uomini, donne e bambini, la dignità dei cittadini che pagano tasse salate per lo stipendio ingiustificato di questi fannulloni che, dopo mesi, non sono stati in grado, con un piano preciso, di tutelare nemmeno i medici di base per esempio.

Applicassero davvero il metodo Merkel, ma ricordando anche che le attività commerciali, ora chiuse, sono ripartite a fine aprile, le scuole, ora in Dad, sono state riaperte il 18 Maggio, anche in pieno lockdown il nucleo familiare ha avuto sempre la possibilità di muoversi liberamente nel rispetto delle distanze. In questo tanto nominato lockdown si può condividere la gioia e la speranza che il Natale porta con sé con i propri cari anche se lontani, per la precisione si può condividere con cinque persone in più rispetto al proprio nucleo familiare, non si contano i bambini e i ragazzi minori di 15 anni, fate voi i conti.

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