Parliamo del meeting dei conservatori a Washington. Cosa è successo? Lo sapete.
È successo che l’altro giorno Steve Bannon, il grande stratega della prima campagna elettorale di Trump del 2016, quello che lo rese Presidente degli Stati Uniti rompendo i giochi all’interno del partito repubblicano, il vero ideologo del primo The Donald che però oggi sta litigando con Elon Musk, durante un discorso apprezzatissimo di fronte ai conservatori americani ha concluso il tutto con un braccio teso.
Il braccio teso di Bannon è completamente e inequivocabilmente considerato da tutti quanti gli osservatori dei giornali italiani come un saluto romano, un saluto nazista, un saluto fascista. Anche Jordan Bardella, il numero uno del Rassemblement National, molto vicino a Marine Le Pen, lo considera tale e decide di non partecipare all’incontro dei conservatori.
Allora, io sono francamente un po’ basito. Punto primo: è del tutto chiaro che il braccio teso fatto in pubblico, come il pugno chiuso, non è inequivocabilmente un segno ideologico ma può essere una banale esternazione come lo fu quello di Musk. Abbiamo visto tanti leader democratici fare il braccio teso, ma ovviamente se anche Bardella lo considera un saluto fascista allora il tutto assume un altro peso.
Forse occorre ricordare che tra i fondatori del Front National c’era un signore che faceva parte delle SS. Quindi forse Bardella sarà scandalizzato da quel braccio teso fino a un certo punto, perché immagino quante volte abbia visto qualcosa di simile nella sua vita, roba vera, tra i suoi militanti, non come quella di Bannon americano che non ha nulla a che vedere col fascismo. Ma forse è un’occasione dei francesi per prendere le distanze da quel mondo, approfittandone per mostrare anche un certo anti-americanismo.
dalla Zuppa di Porro