Esteri

Guerra in Ucraina

“Così perde la guerra”. Le voci e i timori Ue su Zelensky

La situazione sul campo di battaglia in Ucraina è difficile. Un diplomatico europeo: “Il fronte può rompersi”

zelensky guerra © pelucco tramite Canva.com

Lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas ha offuscato un po’ il conflitto in corso quasi da due anni tra Ucraina e Russia. L’Occidente ha ribadito sostegno incondizionato a Kiev, ma la situazione non è delle migliori. Volodymyr Zelensky nelle ultime settimane s’è detto deluso dagli alleati e le sue truppe sembrano in grossa difficoltà. Criticità confermate apertamente dalla Nato: “La situazione sul campo di battaglia in Ucraina è difficile, quindi é ancora più importante aumentare il sostegno a Kiev, perché non possiamo consentire che il presidente Vladimir Putin vinca”, le parole del segretario generale Jens Stoltenberg a margine del Consiglio Esteri Difesa.

Il sostegno dell’Ue è “incrollabile” secondo l’alto rappresentante Josep Borrell, ma gli ultimi aggiornamenti dal campo di battaglia sono tutt’altro che positivi. Secondo un diplomatico europeo che conosce bene il dossier, il fronte ucraino potrebbe cedere e c’è la seria possibilità che la guerra venga persa. Ma non solo: “In Europa manca totalmente il senso d’urgenza”. Ma i problemi non riguardano solo il Vecchio Continente. Per ragioni politiche interne e di revisione delle strategie globali, anche gli Stati Uniti potrebbero essere arrivati vicini al limite del loro impegno in termini di aiuti militari. Un assist per la Russia, che in queste settimane ha cambiato marcia, ammassando 400 mila uomini nei territori occupati in Ucraina.

Forte pressione al fronte, Kiev rischia di perdere il controllo della linea dopo l’imminente caduta di Avdiivka. I militari ucraini invocano aiuti e rinforzi che però non ci sono. Ciò si traduce in scenari drammatici, senza dimenticare il clima di alta tensione tra Zelensky e il suo staff militare. Il capo delle Forze Armate Valerii Zaluzhnyi ha parlato pubblicamente di “stallo”, a meno che non arrivino armi tecnologicamente più avanzate, sconfessando di fatto la linea del presidente.

Il pessimismo è palpabile e le criticità del piano munizioni non fanno che peggiorare la situazione. L’obiettivo europeo di fornire all’Ucraina un milione di munizioni entro il prossimo marzo rischia di non essere rispettato. Nonostante la promessa del commissario Thierry Breton, il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, non ha utilizzato troppi giri di parole: non sarà possibile soddisfare la richiesta. Borrell ha annunciato che Parigi e Berlino, in quanto capofila di un consorzio di sette Paesi, consegneranno tra il 2023 e il 2024 “120-180mila” munizioni all’Ucraina, da aggiungersi alle 300mila già inviate. Si proverà quantomeno a raggiungere cifre significative. Ma il parametro dell’urgenza viene meno e non è detto che Kiev riesca a resistere il tempo necessario.

Massimo Balsamo, 15 novembre 2023

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