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Covid, via alla Commissione d’inchiesta: escluse tutte le virostar

L’annuncio di Tommaso Foti: non ci saranno scienziati che si esibiscono in opinioni contraddittorie

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In una lunga intervista rilasciata alla Verità, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti annuncia che la famosa commissione d’inchiesta parlamentare sul Covid partirà entro giugno. Composta da 20 deputati e altrettanti senatori, la Commissione, secondo quanto affermato da Foti, presenta una clamorosa novità, soprattutto rispetto a quanto accaduto nei lunghi anni di una pandemia ancora tutta da decodificare: non sarà presente alcun espertone che, da ogni tv o social, ha sollecitato in ogni modo la forma più acuta della nostra  paura, quella della morte.

Così si esprime in merito l’esponente di Fdi: “All’interno della commissione non ci saranno scienziati perché la nostra non è un’indagine conoscitiva sanitaria. Non possiamo lasciare campo a scienziati che sì esibiscono con opinioni contraddittorie all’infinito. Gli scienziati che falsificavano i dati e si appiattivano sui desiderata dei ministri non possono avere nulla a che vedere con la commissione”. Una dichiarazione che da aperturista senza i paraocchi della prima ora non posso che sottoscrivere in toto.

Tuttavia, leggendo il resto dell’intervista si ha la sensazione di correre il rischio, più volte segnalato dal sottoscritto su queste pagine, di sbagliare bersaglio, giungendo ad una conclusione opposta rispetto a ciò che i dati incontrovertibili dei primi mesi indicavano di fare; ossia che non si è realizzato abbastanza e male. Una conclusione che avvalorerebbe definitivamente il fondamento delle inverosimili restrizioni liberticide che, se non nessun effetto hanno avuto sulla circolazione del virus, hanno prodotto danni immensi sul piano sociale ed economico, facendo lievitare di circa un terzo l’eccesso di mortalità a causa del panico generato e nel ritardo nelle cure di altre gravi patologie.

In particolare, il riferimento alle “mascherine pagate e mai ricevute, ai materiali mai ricevuti o arrivati fallati, o mai utilizzati”, o a quello ancor più significativo alle zone rosse, le quali, secondo Foti, “non sono isole pedonali, servono supporti dello Stato. Servono le forze dell’ordine e l’esercito per farle rispettare. Servono regole certe che tutti conoscano e condividano”, ci lascia piuttosto perplessi. Perplessi soprattutto perché il confronto con i Paesi che non hanno voluto seguire la nostra folle strategia alla cinese risulta impietoso per l’Italietta liberticida di Conte, Draghi e Speranza. Basti dire che l’eretica Svezia, massacrata per anni da gran parte della nostra informazione, nel periodo 2020-2022 ha registrato un eccesso di mortalità del 4,4%, il più basso d’Europa, contro il 12,3% dell’Italia degli arresti domiciliari di massa, dei lasciapassare sanitari, dei vaccini sperimentali obbligatori e delle inutili e coercitive mascherine.

Tutte misure restrittive che il grande Stato scandinavo non si è mai sognato di adottare e che dimostra sul campo e nei tempi lunghi che sotto la guida dei professionisti del terrore in Italia si fatto eufemisticamente troppo, sopprimendo a lungo molti dei nostri intangibili diritti costituzionali, provocando addirittura ancor più danni rispetto a quelli che avrebbe prodotto il coronavirus. Un virus che, come ripetiamo fino alla nausea, rappresentava un rischio serio solo per le persone fragili: i cosiddetti immunodepressi. Ciò si poteva addirittura capire già da una primissima indagine realizzata dal super consulente della Procura di Bergamo, lo scienziato-stregone Andrea Crisanti.

Ebbene nello screening di massa condotto a Vo’ Euganeo – primo paese veneto di circa 3.200 anime a sperimentare la zona rossa – dall’esperto di zanzare tra il febbraio/marzo del 2020, si scoprì che la stragrande maggioranza dei positivi al Sars-Cov-2 erano asintomatici o paucisintomatici, con un solo morto registrato in quella prima fase. Quindi appurare che un virus siffatto non richiedeva in alcun modo di trasformare il Paese in una caserma sanitaria, con tanto di coprifuoco, qualunque persona di buon senso lo avrebbe potuto comprendere sin dai primi rilevamenti.

Claudio Romiti, 11 marzo 2023

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