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Blockchain: il testamento diventa intelligente (e necessario)

Te(ch)stamento: la pianificazione successoria si innova

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Il testamento è sempre un argomento delicato e complesso. Gli italiani hanno una relazione con questo istituto giuridico profondamente influenzata da un retaggio culturale segnato dalla scaramanzia, che produce  un continuo e pericoloso procrastinare. Si procrastina il testamento pensando di procrastinare la morte. Ma il modesto ricorso agli strumenti di pianificazione successoria è frutto in realtà soprattutto della mancanza generalizzata di consapevolezza della loro importanza e della scarsa conoscenza dei vantaggi che ne derivano.

 

Che l’importanza di fare testamento viene spesso sottovalutata sono i numeri a dirlo.

Secondo l’ultima relazione statistica pubblicata dal Ministero della Giustizia sui testamenti in Italia, che si fonda sui dati del Registro Generale dei Testamenti riferiti al 2017, la percentuale dei testamenti sul numero complessivo dei decessi è del 13,13% (salita negli ultimi anni al 17%). Su un totale di 615.261 decessi, cioè, erano stati pubblicati soltanto 80.755 testamenti: un italiano su sette, sono soprattutto le donne a farlo: il 55,39% contro il 44,61% degli uomini. In Italia gli over 55 costituiscono l’8%, percentuali irrisorie se si pensa che negli Stati Uniti questa pratica è usata dal 50% della popolazione over 55 e in Gran Bretagna si arriva addirittura all’80%.

 

Neanche dopo una pandemia globale si è presa consapevolezza dell’urgenza di redigere testamento.

Dalla ricerca di SpectremGroup, società di consulenza americana, in cui viene posto il quesito di quali azioni fossero state attuate dagli investitori in merito alla redazione del testamento è emerso che nonostante la crisi sanitaria sia stata causa di stress e incertezza, queste non siano poi state sufficienti a tradurle in azioni concrete per scongiurare i rischi derivanti da una mancata pianificazione successoria.

Solo il 48% degli intervistati ha redatto un testamento. Andando più nel dettaglio sono i baby boomers quelli che hanno la maggior percentuale con il 55% contro il 28% degli appartenenti alla categoria di GenX e sotto il 18% per i millennial di cui il 13% lo ha redatto perché influenzati da persone a loro vicine che hanno preso decisioni al riguardo.

 

L’importanza della successione testamentaria è resa poi ancora più evidente se si fa riferimento ai cambiamenti che hanno interessato la nostra società negli ultimi decenni. Pensiamo per esempio alle famiglie allargate che presentano una platea di eredi più grande e complessa da gestire, le famiglie “atipiche” come genitori single, figli di primo e di secondo letto, convivenze successive a divorzi, all’allungamento della vita media che spesso genera situazioni in cui gli eredi al momento della successione sono anch’essi ad un passo dalla pensione, alla dinamicità dei patrimoni che non sono più costituiti da “terreno e immobile”, ma prevedono molti asset liquidi e differenziati.

In Italia le cause ereditarie (ad es. di divisione dei beni caduti in successione, di riduzione per violazione della legittima, di impugnazione del testamento) durano mediamente 5-7 anni, che possono anche allungarsi se una delle parti ricorre in appello e poi in Cassazione.

 

Il testamento allo stato attuale in Italia

Le principali forme di testamento ammesse dalla legge italiana sono quattro: olografo, pubblico, segreto e speciale. La forma olografa è quella più utilizzata, la quale rappresenta il 77,74% dei testamenti totali.

I requisiti fondamentali di quest’ultimo per la redazione sono tre: l’olografia ovvero deve essere scritto a mano dal solo testatore, senza l’ausilio di altre persone o di mezzi meccanici o digitali (no PC o banalmente la macchina da scrivere).
La data è il secondo requisito: deve indicare il giorno, mese ed anno della redazione; non è invece richiesta né l’indicazione del luogo né dell’ora. Occorre precisare, però, che siccome l’intero documento deve essere scritto a mano, anche la data deve essere scritta a mano dal testatore e non è consentito l’utilizzo di altri mezzi, ad esempio l’indicazione della data con un timbro.
La sottoscrizione è l’ultimo requisito: ll testamento olografo deve essere firmato dal testatore alla fine delle disposizioni, e possibilmente subito dopo le stesse, “in calce” alle medesime. Se il documento consta di più pagine è opportuno che ciascuna di esse rechi in calce la firma del testatore.

 

La blockchain crea il testamento “intelligente”

Considerato che le maggiori dispute legate ai testamenti concernono prevalentemente la prova reale e concreta della volontà del testatore, la data e l’autenticità della sottoscrizione, con la blockchain si potrebbe essere in grado di risolvere questa problematica grazie agli elevati livelli di garanzia, conservazione, immutabilità delle disposizioni testamentarie ed attribuire certezza ed autenticità alla loro data e sottoscrizione grazie agli “smart contract” di cui abbiamo spiegato il loro funzionamento qui e che potrebbero permettere l’esecuzione delle disposizioni testamentarie al verificarsi dell’evento (in questo caso il decesso del testatore).

Il testamento olografo si differenzia da quello pubblico e da quello segreto per la mancanza dell’attestazione notarile. Proprio questa differenza introduce la necessità di apporre una data, ancora più certa, al documento redatto. Può quindi rivelarsi utile usufruire del servizio di marca temporale (timestamp) tramite blockchain imprimendo in maniera univoca quando un determinato evento è avvenuto permettendo di identificare nel tempo quando è stata creata un’informazione per evitare inconvenienti derivanti da problematiche inerenti la data di redazione del documento.

Con la funzione di timestamp quindi è possibile valutare se un certo documento esisteva a una certa data (Prova dell’esistenza), chi era proprietario di quel documento in quella data (Prova di proprietà), le funzioni crittografiche assicurano poi che il database non possa essere alterato e consentono di verificare la corrispondenza tra il documento presentato e il documento registrato sulla Blockchain (Prova di autenticità).

Le procedure che si attivano successivamente al decesso di una persona come il blocco del conto corrente, la liquidazione di un’assicurazione, lo scioglimento di un contratto intuitu personae (ossia che implicano un legame inscindibile rispetto alla persona che ne è titolare, es. diritto agli alimenti), l’esecuzione di un contratto di mandato esecutivo post mortem, il trasferimento di beni digitali, si attiverebbero automaticamente, senza necessità di intermediari (notaio, esecutore testamentario, curatore di eredità giacente, ecc.), all’avverarsi dell’evento morte grazie alla pubblicazione e registrazione, sulla blockchain dello smart contract programmato dal testatore.

Nel caso del testamento segreto il testatore dovrebbe depositare il documento presso un notaio che ne garantisca la conservazione. Tale passaggio potrebbe essere integralmente sostituito dalla notarizzazione compiuta dalla blockchain.

Per notarizzazione si intende la generazione di un’impronta digitale (hash) associata al file documento. Il file originario da notarizzare non viene acquisito o memorizzato dalla piattaforma blockchain ma serve solo per essere crittografato e reso immutabile e inviolabile. La prova è data dal fatto che, se viene modificata anche di un solo carattere, il file originario svolgendo una verifica di originalità del file, risulterà per la blockchain non più conforme quindi di fatto impossibilitando ogni forma di alterazione in malafede da parte dei beneficiari.

A fornire questo tipo di servizi si è saputa distinguere in Italia Notarify, start up innovativa fondata da Federico Monti, una delle prime piattaforme ad offrire soluzioni basate sulla tecnologia Blockchain che consente di certificare l’originalità dei documenti, ovvero la cosiddetta notarizzazione digitale, su tre diverse blockchain contemporaneamente (Bitcoin, Ethereum ed Eos), l’archiviazione sicura di documenti, oltre alla firma a distanza Video-Biometrica.

 

In un auspicabile futuro, sarà possibile costruire un intero ecostistema interconnesso che attraverso l’esecuzione degli smart contract ed il c.d. oracolo (servizio di terze parti che fornisce informazioni esterne a smart contract fungendo da ponte tra le blockchain e il mondo esterno), in questo caso il registro anagrafico nazionale, sarà possibile avviare le procedure che normalmente entrano in esecuzione successivamente al decesso di una persona le quali si attiverebbero automaticamente.

Gli smart contract verranno programmati per comunicare con i registri delle istituzioni, enti pubblici, agenzie assicurative, intermediari bancari, si pensi al registro comunale degli atti di morte per verificare l’avverarsi del decesso, ai registri PRA per il passaggio di proprietà del veicolo agli eredi, al registro catastale per favorire il trasferimento della proprietà dei beni immobili, al servizio catastale per permettere l’aggiornamento dei dati al riguardo, o ancora al registro assicurativo per la liquidazione di un premio assicurativo, o al conto bancario per trasferirne i fondi agli eredi al conto degli eredi secondo le rispettive quote.

Un processo diviso in tre semplici fasi in cui il testatore, attraverso un portale accreditato, potrebbe scrivere in linguaggio macchina, previa sua identificazione tramite SPID, il proprio testamento “intelligente”, una seconda fase di registrazione del documento sulla blockchain ed infine al verificarsi dell’evento entrerà automaticamente in esecuzione per applicare le volontà testamentarie.

Nel febbraio 2019 è stata approvata in Italia la “Legge semplicifazioni” che dà valore legale ai dati registrati sulle tecnologie basate su registri distribuiti e quindi le blockchain (parlo della differenza qui) e di dare valore legale alla validazione temporale elettronica.

Può essere considerato un primo passo nel processo di semplificazione, sicurezza a trasparenza, la tecnologia è infatti pronta, resta fondamentale ora che anche il legislatore tenga il passo con l’innovazione.

 

 

Conclusioni

Scrivere le proprie volontà è un gesto di responsabilità verso i propri cari e che consente non solo di disporre al meglio il proprio patrimonio ma una strutturata pianificazione successoria con il testamento consente di decidere come e a chi destinare i beni, tutelare le persone care, evitare le liti ereditarie, ottimizzare la fiscalità successoria ed evitare oneri a carico degli eredi.

Le liti giudiziali per l’eredità possono infatti avere un impatto nefasto in ambito familiare, ove gli eredi vengono coinvolti in un conflitto che impedisce loro, per tutta la durata del processo, di utilizzare proficuamente i beni facenti parte dell’asse ereditario, provocando come conseguenze un progressivo depauperamento del patrimonio e una irrimediabile rottura dei rapporti tra familiari.

 

Insomma, che sia olografo, segreto, pubblico, speciale o intelligente, l’importante è che il testamento venga redatto. 

 

Ma attenzione: il rispetto dei requisiti formali del testamento olografo, non è sufficiente. A causa di una scorretta volontà di destinazione dei propri beni (per esempio non rispettando la quota legittima intesa come la quota spettante obbligatoriamente a coniugi e figli) il testatore può realizzare un risultato esattamente opposto alimentando involontariamente contrasti e litigi: legittimari, quote di legittima, concorso del coniuge con i figli, eredità e legato, quote sono tutti concetti che è necessario conoscere per questo è comunque consigliabile rivolgersi ad un professionista sia legale che di consulenza finanziaria per poter godere di tutti i vantaggi testamentari.

 

Deborah Ullasci

 

 

 

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