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L’energia del Sole arriverà direttamente dallo Spazio sottoforma di microonde

Giappone, Cina, Usa ed Europa la corsa al “Sole Spaziale” è cominciata

Vogliono portare l’energia solare direttamente dallo spazio per alimentare la terra.

Un partenariato pubblico-privato giapponese prevede di poter, già nel 2025, usare l’energia solare generata nello spazio per irradiare la terra e convertirla in elettricità.

Satelliti e pannelli solari

L’impresa giapponese è l’ultima di una serie di attività sviluppate negli ultimi mesi per verificare se l’energia solare convertita in microonde possa essere trasmessa a stazioni riceventi sulla superficie terrestre per un uso su larga scala.

Scienziati e scrittori di fantascienza hanno a lungo sognato una tale fonte di energia solare: sfruttare l’energia del sole indipendentemente dal tempo o dall’ora del giorno o della notte. Ciò supererebbe i vincoli legati all’energia solare prodotta sulla terra, dove la generazione può avvenire solo quando il sole splende. Inoltre, le microonde possono passare attraverso le nuvole e questo non porrebbe limiti all’energia solare oggi condizonate anche dalle condizioni meteorologiche..

I limiti? La tecnologia per farlo su larga scala e i costi relativi da sostenere.

Il costo per installare enormi pannelli solari nello spazio per generare 1 gigawatt (GW) di elettricità dovrebbe arrivare a più di 7,2 miliardi di dollari (1 trilione di yen giapponesi), Tuttavia, i ricercatori guidati dal professore Naoki Shinohara di Kyoto, proveranno a trasmettere energia solare sulla Terra per dimostrare potenzialmente che questa in arrivo dallo spazio può essere utilizzata per il fabbisogno di elettricità sulla Terra.

Il progetto giapponese, che coinvolge l’industria, gli scienziati e l’agenzia spaziale governativa ha effettuato con successo test di trasmissione di potenza a microonde in orizzontale nel 2015 e in verticale nel 2018, entrambi su una distanza di 50 metri. In pochesettimane verrà tentata la trasmissione verticale con distanze comprese tra 1 km e 5 km.

La corsa per la generazione di energia solare nello spazio e il suo trasporto sulla Terra è partita.

  • Più di due anni fa, il Pentagono  ha testato con successo  un pannello solare in orbita terrestre bassa come prototipo di potenziali futuri sistemi di generazione di energia che catturano la luce dal sole e la restituiscono sotto forma di energia alla Terra.
  • All’inizio di quest’anno, il Caltech Space Solar Power Project (SSPP)  ha lanciato  la missione Transporter-6, mandando in orbita un prototipo, soprannominato Space Solar Power Demonstrator (SSPD), che testerà diversi componenti chiave di un ambizioso piano per raccogliere l’energia solare nello spazio e teletrasportarla sulla Terra.

Quando sarà completamente realizzato, SSPP dispiegherà una costellazione di veicoli spaziali modulari che raccolgono la luce solare, la trasformano in elettricità, quindi la trasmettono in modalità wireless su lunghe distanze ovunque sia necessaria, anche in luoghi che attualmente non hanno accesso a un’alimentazione affidabile – fanno saperre da Caltech.

Anche la Cina ha piani ambiziosi  per costruire una centrale solare nello spazio. Il progetto operativo prevede l’uso commerciale dell’energia prodotta.

Sempre ad aprile, l’Agenzia spaziale europea (ESA) ha firmato i contratti per due studi paralleli di concetto per centrali solari spaziali su scala commerciale, un passo cruciale nella nuova iniziativa SOLARIS dell’Agenzia, maturando la fattibilità della raccolta di energia solare dallo spazio per il fabbisogno di energia pulita da utilizzare poi sulla Terra.

Con la crisi energetica, l’energia solare spaziale potrebbe essere parte della soluzione in futuro, se la tecnologia e i costi lo consentiranno.

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