Cybersecurity

Italia e italiani ignoranti in intelligenza artificiale

Quasi la metà non ci ha mai avuto a che fare o non sa dirlo. E manca una alternativa nazionale a ChatGPT

Non solo l’Italia non ha, perlomeno al momento, alcuna alternativa pronta ai software di Intelligenza artificiale made in Usa come ChatGPT e Gemini o a quelli che sta sviluppando la Cina di Xi Jinping. Ma neppure la sua popolazione sa davvero di che cosa si tratta e quali siano le relative opportunità e i rischi.

A rivelarlo è una indagine di Eumetra, secondo cui sebbene oltre sei cittadini su dieci sia convinto di conoscere perlomeno abbastanza bene l’intelligenza artificiale, una volta arrivati al concreto quasi la metà degli italiani non ha mai avuto a che fare con ChatGPT e gli altri sistemi cosiddetti “generativi”. O, anche peggio, non saprebbe dire se questo è accaduto.

Insomma l’Italia e l’Europa, più che preoccuparsi di pensare di imprigionare i neuroni di ChatGPT tra i paletti piantati dai legulei di Bruxelles o inseguire la bufala di una ribellione dei robot umanoidi di Elon Musk, sarebbe opportuno:

  • spiegasse ai cittadini di che cosa si tratta;
  • favorisse le start up italiane impegnate nel settore.

Tornando allo studio, che si basa su un campione di 2mila persone, si trova conferma – come è prevedibile – di una marcata differenza tra le diverse generazioni. Così se quattro connazionali under 25 su dieci si considerano “esperti” di Intelligenza artificiale, la gran parte degli over 65 ammette invece la propria ignoranza.

Cambia però la sensibilità della popolazione quando l’attenzione si sposta dalla teoria agli utilizzi dell’intelligenza artificiale. Se da un lato infatti il 40% dei giovani interpellati promuove l’idea di veder sfrecciare su strade e autostrade le auto senza pilota, al contrario la gran parte rifiuta l’idea che in un tempo non troppo lontano in ospedale o dal medico possa essere una “macchina intelligente” a fare la diagnosi ai pazienti e quindi a decidere come curarli.

Per approfondire leggi anche:  Il New York Times fa causa a ChatGPT e chiede miliardi di danni a OpenAi e Microsoft, qui invece la lunga disputa per il controllo di ChatGPT dietro cui si celano interessi miliardari.

E’ di queste ore la notizia che negli Stati Uniti la polizia del New Jersey ha dovuto smentire la fake news di una sparatoria che, secondo un articolo scritto con l’intelligenza artificiale e fatto circolare sul web, avrebbe avuto luogo il giorno di Natale. Il conflitto a fuoco però, in realtà, non ha mai avuto luogo: tutto inventato come nel migliore dei romanzi gialli o nelle scene di guerriglia urbana nei film. Meglio essere pronti a riconoscere verità e finzione, informazione e disinformazione.

 

 

 

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