Economia

Garrone si ritira, Orsini sarà il nuovo presidente di Confindustria

Nato a Sassuolo è un esponente della media impresa. Le fratture all’interno di via dell’Astronomia e le partite con Bruxelles

Il nuovo presidente di Confindustria

Gli industriali italiani hanno un nuovo presidente in pectore: Emanuele Orsini, nato a Sassuolo nel 1973 ed esponente della piccola e media impresa. Le sue attività spaziano dall’edilizia con l’azienda di famiglia Sistem Costruzioni all’alimentare con la Tino Prosciutti. In tutto più o meno 110 milioni di fatturato.

L’emiliano Orsini si è fatto le ossa, politicamente parlando, alla presidenza di Federlegno Arredo nel 2017, quindi nel 2020 è diventato vicepresidente di Confindustria con delega al Credito.

Da qui anche la stima guadagnata sul campo nel sistema bancario che ruota attorno all’Abi di Antonio Patuelli. Tra le attività di Sistem Costruzioni meritano menzione alcune collaborazioni con simboli del lusso made in Italy come Ferrari e Maserati.

La designazione al vertice di Confindustria arriverà oggi dal consiglio generale dell’associazione di via dell’Astronomia dopo il ritiro dell’altro sfidante rimasto in gara: Edoardo Garrone. Il voto finale sarà invece il 23 maggio in occasione dell’assemblea.

Il signor Erg ha deciso di cedere il passo affidando le proprie preoccupazioni a una lunga lettera in cui sottolinea di essere stato mosso da “senso di responsabilità” e di voler mettere sopra ogni cosa gli interessi collettivi.

In sostanza, favorire la ricomposizione dei diversi partiti che agitano Confindustria, Associazione che oggi è infatti scossa, spiega Garrone, da “forti fratture e forti tensioni”.

Va detto che le urne in via dell’Astronomia seguono un lungo rituale, coordinato dai “saggi” designati a sondare il gradimento sul territorio dei diversi candidati. E’ in questo contesto che poche settimane fa l’imprenditore dell’acciaio Antonio Gozzi era stato escluso dalla corsa, perché non aveva raggiunto il quorum delle preferenze.

A quel punto la presidenza di Confindustria era diventata una “poltrona per due” e ora, con il ritiro di Garrone, lo scranno è destinato a Orsini. La strada per mister Erg era comunque apparsa da subito complessa, perché gli elettori di Gozzi erano sembrati più inclini a convergere sull’imprenditore emiliano.

Orsini raccoglie il ramoscello d’ulivo e ringrazia Garrone per averlo messo in condizione di disegnare la propria squadra “in piena libertà, mettendo al centro il progetto”, cioè senza dover pensare alle alleanze.

Il numero uno di Sistem Costruzioni e Tino Prosciutti succede a Carlo Bonomi, che ha dovuto guidare gli industriali durante la pandemia del Covid. Ma che, secondo i detrattori, non sarebbe riuscito a dare sufficiente peso a Confindustria, soprattutto nell’ambito delle grandi partite tecnologiche e ideologiche in corso con Bruxelles.

Basti pensare alla transizione green, al diktat dell’auto elettrica o ancora alla guerra degli imballaggi tra riuso e riciclo o al credit cruch provocato dai maxi-tassi della Bce.

Per approfondire leggi anche: La Germania cade in recessione e taglia gli acquisti, Export made in Italy in stallo. Qui invece la Bce promette di tagliare il costo del denaro a giugno ma poi è nebbia fitta.

Non solo, con Orsini debutta al comando di viale dell’Astronomia la “generazione X”. Garrone nella sua lettera di commiato ha sottolineato la necessità di preservare l’autonomia del Sole 24 Ore e della Luiss di Roma, entrambe nell’orbita di Confindustria. Vedremo che cosa deciderà Orsini per i relativi vertici.