Energia

Giù le bollette dell’elettricità, grazie al nucleare. Sbugiardati i gretini

L’Arera: prezzo della corrente in calo del 10,8%. Ora il governo riporti l’atomo in Italia

Energia Nucleare Francia © Daboost, Franck-Boston e Rosendo Serrano Valera tramite Canva.com

Le famiglie italiane riceveranno una bolletta dell’elettricità meno pesante di quasi l’11% nel primo trimestre del prossimo anno (-10,8%). La previsione è dell’Arera e si riferisce al mercato tutelato, quello dove vigono le tariffe fissate appunto dall’Authority dell’energia sulla base dell’andamento delle materie prime.

Il mercato tutelato è destinato a sparire, perché così è previsto tra gli impegni sottoscritti dal nostro Paese in cambio dei fondi del Pnrr: il 10 gennaio per il gas e il primo luglio per la corrente.

Ma la notizia qui è un’altra. La stessa Arera specifica infatti che il calo del prezzo della corrente è dovuto, oltre che alla diminuzione del prezzo del gas grazie agli stoccaggi pieni, proprio all’aumento della produzione del nucleare francese e delle rinnovabili.

L’atomo, tanto aborrito dai gretini, porterà quindi un sollievo alle famiglie italiane. Soprattutto a quelle più fragili e  che faticano a spingere fino alla cassa un carrello della spesa rimasto pesantissimo anche a Natale, malgrado il calo dell’inflazione.

Possiamo immaginare che smacco sia per la sinistra ambientalista, per Greta Thunberg e per gli altri talebani del green dover ammettere che l’energia nucleare sia utile. Ma i numeri dell’Arera sono inequivocabili.

Dal primo aprile 2023 al 31 marzo 2024, la famiglia tipo spenderà 684 euro per la luce, con un risparmio del 50% rispetto ai dodici mesi precedenti. E il calo del 10,8% atteso nel primo trimestre del 2024 è dovuto alla diminuzione complessiva della spesa per la materia energia (-14%), quindi grazie all’eolico, al fotovoltaico e al nucleare. Rincarano invece, mangiandosi parte dei vantaggi, le tariffe di trasporto (+2,1%) e gli oneri di sistema (+1,1%).

Le associazioni di consumatori stimano un risparmio di 82,5 euro a famiglia per la corrente nel 2024. Come ammette lo stesso presidente dell’Arera Stefano Besseghini, i prezzi della luce restano tuttavia il doppio di quelli pre-crisi, cioè prima che la guerra in Ucraina sconvolgesse gli approvvigionamenti e poi l’attacco dei terroristi di Hamas a Israele creasse un altro fattore di destabilizzazione.

Fonte: Arera
Fonte: Arera

 

L’unica soluzione strutturale possibile è quindi accelerare sulla fissione nucleare di nuova generazione, quello basato sui mini reattori SMR, e portarlo al più presto in Italia con gruppi come Enel ed Edison. In attesa che divenga realtà su larga scala la fusione nucleare che sta studiando Eni insieme al Massachusetts Institute of Technology negli Stati Uniti.

Per approfondire leggi anche: Il WWF farnetica sul nucleare ma a pagare il conto sono famiglie e imprese; qui invece come i talebani dell’ambiente vorrebbero spegnere anche il Natale.

La luce rispetto a gennaio 2021 resta infatti più cara di quasi il 26%, attacca l’Unione Nazionale Consumatori che, una volta considerato il gas, stima che una famiglia tipo nel 2024 subirebbe comunque una stangata da 2.148 euro. Insomma, gli italiani faticano a far quadrare i conti e le imprese perdono in competitività rispetto alle concorrenti straniere. Con inevitabili danni ai consumi, all’export e quindi al Pil nazionale.

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