Inflazione

L’inflazione brucia anche a Natale, il cenone costerà 2,9 miliardi

Il pandoro in cima alle preferenze di acquisto. E la crisi del “granchio blu” rende ancora più cari i frutti di mare

© vm e photoschmidt tramite Canva.com

L’inflazione brucia anche a Natale, e non si tratta di una candela di auguri. Gli italiani solo per il cenone della Vigilia spenderanno infatti 2,9 miliardi, 400 milioni in più rispetto all’anno scorso.

Colpa di un carrello della spesa che per le famiglie è diventato sempre più pesante da spingere fino alla cassa, malgrado le quotazioni di gas e luce restino molto distanti dai massimi dello scorso inverno.

Insomma, tra aumento delle materie prime ed energia tutto costa più caro: dal pesce che dominerà soprattutto sulle tavole del Sud Italia al classico tacchino, più o meno farcito, fino a vini,m panettone e al pandoro. Dolci che costano ormai in media 6-7 al chilogrammo al supermercato anche senza considerare la figuraccia di Chiara Ferragni e lievitano a 38 euro se si tratta di prodotti artigianali; anche oltre se lo chef è stellato.

Nel dettaglio, stima Confcooperative, gli italiani sborseranno:

  • 320 milioni per i primi piatti, quindi dalla pasta ai ravioli di carne o vegetariani fino ai cappelletti in brodo;
  • 165 milioni di euro per vongole e altri frutti di mare, venduti ormai a peso d’oro anche a causa del granchio blu;
  • 510 milioni per carni e salumi, quindi capponi, tacchini, oche, vitello tonnato e ogni altro volatile protagonista della tavola di Natale
  • 495 milioni per i secondi piatti a base di pesce, quindi da spigole e branzini al capitone napoletano;
  • 430 milioni per vini, spumanti e altre bollicine;
  • 385 milioni per frutta e verdura;
  • 155 milioni per il vassoio dei formaggi.

Al maxi-scontrino di Natale vanno poi aggiunti i dolci, con il pandoro che ha ormai scalzato il panettone nelle preferenze, per una spesa stimata di 400 milioni. Altro che carrello della spesa tricolore a prezzi calmierati.

Il tutto senza contare chi preferisce pranzare al ristorante per evitare l’impegno dei fornelli: Fipe Confcommercio, stima che ogni commensale spenderà 73 euro per un giro d’affari complessivo in crescita del 15% a 400 milioni di euro. In sintesi le tredicesime difficilmente basteranno a far quadrare i conti tra tavolate con amici e parenti, per non parlare dei regali da mettere sotto l’albero.

per approfondire leggi anche: Pandoro e panettone sono sempre più cari, così la confezione diventa mini; qui invece ecco come il fisco si è divorato le nostre tredicesime senza che ce ne accorgessimo.

Non molto diversa la fotografia scattata da Coldiretti, secondo cui gli italiani sono tornati a strisciare la carta di credito pur  di soddisfare i capricci del palato: l’indagine Ixè «Il Natale sulle tavole degli italiani» prevede in particolare una spesa media di 115 euro a famiglia, il 10% in più rispetto alle feste del 2022.

 

 

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