Inchiostro e affari

Caro Porro, basta con la doppia imposizione fiscale sui dividendi esteri

Caro Porro, le scrivo per segnalare il disagio dei risparmiatori italiani che detengono titoli sulle borse estere, i cui dividendi vengono tassati due volte, nel Paese del mercato borsistico e in quello di residenza. Appunto l’Italia.

A quanto mi risulta esiste una convenzione generale a livello europeo per impedire la doppia imposizione, ma questa deve essere implementata tra i vari Paesi con convenzioni specifiche. Credo che l’Italia lo abbia fatto solo nei confronti del Portogallo.

La più grande borsa europea è quella di Francoforte, ma manca questa convenzione specifica tra Germania e Italia. Questo, almeno, per gli italiani che detengono titoli sulla Borsa tedesca; non so se viceversa viga la stessa condizione.

Questa situazione ci danneggia in vari modi:

  1. il cittadino-risparmiatore viene tassato due volte;
  2. la finanza italiana incassa di meno in quanto l’imposizione avviene solo sul residuo dei dividendi che, per esempio, sono stati precedentemente già tassati in Germania;
  3. i dividendi inferiori abbassano il PIL del Paese
  4. i dividendi inferiori abbassano il potere di spesa e quindi l’eventuale IVA ricavabile

Ho segnalato questa situazione anni fa, ma nulla è cambiato. Non so di chi debba essere l’iniziativa in merito, ma sicuramente voi avete le conoscenze per appurarlo e magari stimolare un’azione che dovrebbe allargarsi se possibile anche ad altri paesi europei ed extra europei, in particolare Inghilterra e Stati Uniti.

Grato dell’attenzione che vorrete prestare alla presente, distintamente saluto. Preciso che ho inviato la medesima lettera a [email protected]

Maurizio Tamburini


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