Inchiostro e affari

Caro Porro, offro lavoro ma non trovo giovani che vogliano imparare

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Caro dottor Porro,

sono un piccolo imprenditore della provincia di Varese. La mia è una azienda meccanica che serve alcuni noti marchi del made in Italy e che produce pezzi su misura molto ricercati sul mercato. Ho iniziato più di 20 anni fa con un amico di infanzia che ancora è oggi mio socio: eravamo sorretti da tanta voglia di fare e dalla fortuna di poter contare sull’esperienza accumulata da mio padre in una vita di lavoro in officina. Gli inizi sono stati difficili, anche a causa della burocrazia e delle banche, ma gli incentivi stanziati dall’allora governo Berlusconi ci hanno aiutato ad acquistare i primi macchinari.

In questi decenni ho lavorato senza mai guardare agli orari, ma ho anche avuto la soddisfazione di vedere i miei sforzi ricompensati: la nostra attività è cresciuta, pur mantenendo la lavorazione artigianale che ci distingue e, grazie ad un mutuo, abbiamo acquistato il capannone che avevamo in locazione.

Le scrivo perché trovare manodopera specializzata è ormai una missione quasi impossibile, così come giovani che sappiano lavorare o perlomeno che abbiano voglia di imparare. Speravo che la ragione fosse il reddito di cittadinanza, ma non è solo questo: il nostro sistema scolastico è da cambiare.

L’ultima perdita in termini occupazionali è avvenuta qualche mese fa. Quando un operaio specializzato molto bravo, da tempo con noi, ha rassegnato le dimissioni per cogliere una opportunità di lavoro in Svizzera. Ora è costretto ai ritmi tipici del transfrontaliero ma, grazie alla forza del franco svizzero, riceve una busta paga molto superiore.

Ecco: per me, piccolo imprenditore del Nord che si rimbocca le maniche ogni mattina alle 7 subito dopo aver aperto il cancello, è impossibile battere una simile concorrenza salariale. Ma è proprio questa manodopera specializzata, questo “saper fare”, questo saper creare che mi occorrerebbero di più per crescere e soddisfare al meglio i miei clienti.

Mi ritrovo invece a combattere ogni giorno con un mercato delle materie prime ancora impazzito, dove i prezzi del ferro e dell’acciaio cambiano tanto rapidamente da rendere complesso redigere un preventivo che resti per me davvero sostenibile mentre attendo il via libera del committente. Per non parlare delle bollette.

Lettera firmata


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