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Landini, un boomerang contro i lavoratori

La protesta della Filt-Cgil contro Esselunga finisce per cassintegrare 200 operai

landini © YiuCheung tramite Canva.com

A volte i sindacati, pur agendo con le migliori intenzioni, finiscono per danneggiare proprio chi vorrebbero difendere. È il caso recente della Filt di Milano, la federazione dei trasporti del sindacato guidato da Maurizio Landini, che nel tentativo di migliorare le condizioni dei driver che consegnano per Esselunga ha finito per creare problemi ad altri lavoratori. Un po’ come l’apprendista stregone che, cercando di domare le acque, scatena un’alluvione.

Partiamo dai fatti: da settimane la Filt-Cgil ha indetto uno sciopero contro le società Brivio & Viganò, Deliverit e Cap Delivery, aziende che gestiscono la logistica e le consegne a domicilio per Esselunga. I motivi della protesta? Richieste di aumenti salariali (10 euro in più al giorno per il carico e scarico merci) e denuncia di pratiche aziendali scorrette in materia di sicurezza e orari di lavoro.

Mediazione fallita e tavoli respinti

Nonostante un tentativo di mediazione presso la Prefettura di Milano, le trattative si sono arenate. Le aziende coinvolte hanno persino offerto tavoli permanenti sulla sicurezza e indennità transitorie attraverso strumenti di welfare, ma tutto è stato respinto.

Nel frattempo, però, il blocco della logistica ha prodotto effetti pesanti sulla catena operativa di Esselunga: consegne saltate, sprechi alimentari e gravi disservizi per clienti fragili.

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La cassa integrazione a sorpresa

Di fronte a una situazione insostenibile, Esselunga ha scelto di porre in cassa integrazione oltre 200 lavoratori del magazzino di Via Dione Cassio, impossibilitati a proseguire l’attività.

Un paradosso clamoroso: per aiutare i driver si mettono in difficoltà altri lavoratori, magari iscritti alla stessa sigla sindacale di Landini che ora li ha indirettamente mandati a casa, almeno temporaneamente.

Un boomerang che pesa sui lavoratori

Sia chiaro: i problemi segnalati dai driver meritano attenzione e rispetto. Ma l’impressione è che l’azione sia stata mal calibrata. Non si registrano, infatti, agitazioni simili per l’intero comparto autotrasporto, dove il carico e scarico è prassi diffusa. Sembra più un attacco mirato a Esselunga, storicamente poco allineata alla Cgil.

Come succede a chi tenta di togliere una macchia d’inchiostro con l’acqua… e la allarga, la Filt-Cgil ha finito per peggiorare la situazione di chi avrebbe voluto tutelare. Ora, chi tra i cassintegrati è iscritto al sindacato di Landini, ha tutto il diritto di chiedersi: «Ma perché il boomerang ha colpito proprio me?».

Un 25 aprile amaro

Due giorni fa era il 25 aprile, una giornata nella quale la sinistra celebra diritti e lavoro. L’epilogo del caso driver di Milano stride ancora di più. Serve, ora più che mai, una riflessione seria: perché sembra che sia molto facile per Landini & C. parlare di giustizia sociale mentre si creano nuove ingiustizie.

Enrico Foscarini, 27 aprile 2025

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