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PREVIDENZA

Pensioni, effetto boomer: quanto cresce la spesa? Tutte le cifre

Spesa attesa in aumento a 344,4 miliardi nel 2025 per effetto del trend demografico

Immagine generata da AI tramite DALL·E di OpenAI

Il sistema pensionistico italiano, pur con pressioni crescenti, rimane al momento sostenibile. Dopo il forte impatto dell’inflazione degli anni scorsi, il ritmo delle rivalutazioni si è attenuato, ma la spesa per le pensioni continua a crescere in modo costante, con previsioni che indicano un’ulteriore accelerazione nei prossimi anni.

Secondo le nuove proiezioni contenute nel Documento di finanza pubblica (Dfp) recentemente trasmesso al Parlamento, tra il 2026 e il 2028 la spesa per le pensioni aumenterà mediamente del 3% l’anno, con un picco del 3,2% atteso nel 2026. In termini di incidenza sul Prodotto interno lordo, si prevede che la spesa pensionistica si manterrà stabile intorno al 15,3%-15,4% nel triennio, un livello simile a quello del 2024, quando si era registrata una crescita del 5,6% spinta soprattutto dalle rivalutazioni legate all’inflazione.

Nel dettaglio, la spesa complessiva dovrebbe passare dai 336,9 miliardi del 2024 a circa 344,4 miliardi nel 2025 (+2,2%), per poi salire a 355,3 miliardi nel 2026 e raggiungere i 365,6 miliardi nel 2027. In soli tre anni l’aumento stimato sfiora i 30 miliardi.

Il peso del welfare

Parallelamente cresce anche il peso del welfare complessivo (esclusa la sanità), con le cosiddette prestazioni sociali in denaro – che comprendono sostegni al reddito, sussidi e misure a favore delle famiglie – destinate a passare da circa 446 miliardi del 2024 a 484,6 miliardi nel 2027. Si tratta di un incremento del 3,4% previsto entro la fine del 2025, seguito da un +2,6% nel 2026 e un +2,5% nel 2027. Il loro impatto sul Pil è previsto attorno al 20,4%.

Il Dfp sottolinea che questi tassi di crescita riflettono diversi fattori: dalle normative in vigore, ai meccanismi di indicizzazione, fino alla composizione delle varie prestazioni. Inoltre, si osserva che tra il 2019 e il 2024 la spesa per prestazioni sociali in denaro è cresciuta in media del 4,2% annuo, una dinamica che si prevede continuerà anche nei prossimi anni, mantenendosi attorno al 4%.

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Sul fronte pensionistico, la crescita continuerà ad essere influenzata da diversi elementi: l’adeguamento degli assegni ai prezzi, il numero delle nuove pensioni erogate, il tasso di uscita dal lavoro e la revisione dei trattamenti in corso.

In sintesi, la situazione rimane sotto controllo, ma gli esperti – come evidenziato anche da una recente audizione dell’Inps in Parlamento – invitano alla cautela. Il quadro demografico, infatti, lascia intravedere una pressione crescente sulla spesa tra il 2030 e il 2040, quando l’incidenza sul Pil potrebbe arrivare fino al 17,1%. Il fenomeno è strettamente legato al progressivo invecchiamento della popolazione e al pensionamento delle generazioni del baby boom, che faranno salire il rapporto tra pensionati e lavoratori attivi.

Enrico Foscarini, 14 aprile 2025

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