Interviste

“Faccio lo sciopero della fame contro l’orrore del green pass”

Diego Zannoli, ingegnere meccanico, da quattro giorni non tocca cibo: “Lo faccio per i diritti”

Interviste

Cosa può spingere un ragazzo romagnolo di 36 anni, laureato con il massimo dei voti in ingegneria meccanica, ad uno sciopero della fame contro l’obbligo vaccinale e il green pass? Lo abbiamo chiesto proprio a lui. Diego Zannoli, con un’esperienza decennale nell’insegnamento, è già da sei giorni che non tocca cibo.

Diego, innanzitutto come sta?

“Ho già perso 5 kg. Dopo i primi giorni in cui le energie non mi mancavano, adesso comincio ad essere un po’ provato. Ma allo stesso tempo sono sempre più determinato”.

Perché una scelta così intransigente?

“Nella mia concezione la vita non è solo tempo che passa. Ma vivere secondo quello in cui ognuno di noi crede. I nostri antenati sono morti per la libertà, noi invece la stiamo svendendo. Una vita in cui non posso esprimere ciò che sono, non è vita”.

Si riferisce ovviamente a obbligo vaccinale e green pass…

“Certo. Obbligo vaccinale e green pass sono un incendio che va spento il prima possibile. Un incendio che sta attentando alla nostra democrazia e alla nostra Costituzione. Se casa mia sta bruciando, io non mi preoccupo certo di mangiare. In questo momento ho fame di diritti, molto più di quella che posso avere per il cibo”.

Si sente in pericolo?

“Assolutamente sì. Io, che non sono vaccinato, sono un condannato a morte. Mi hanno condannato a morire di fame e di solitudine. E come me, moltissime altre persone. Ma io sono determinato, non mi piegherò. Non sono disposto ad accettare questa nuova normalità in cui ci impongono dei diktat che non possono essere messi in discussione. Oggi è il vaccino, domani sarà qualcos’altro. Siamo tutti in pericolo! Se proprio dovrò morire di fame, almeno sarà stata una mia scelta e per una giusta causa”.

Perché ha scelto di non vaccinarsi?

“La mia non è una crociata ideologica. Chi ritiene di doversi vaccinare per me lo può fare tranquillamente. Io, al momento, ritengo il vaccino un qualcosa che non mi appartiene. Se un giorno qualcuno dovesse convincermi del contrario, non esiterò a farlo. Ma dubito che succederà…”

Fino a dove è disposto ad arrivare?

“Sono disposto a giocarmi tutto in questa battaglia. Una battaglia assolutamente pacifica che ha l’obiettivo di unire e non di dividere. Chi ci governa ha creato una contrapposizione tra i cittadini, io mi sento in dovere di ricomporre questa frattura. E penso che se tutti faremo la nostra parte, alla fine vinceremo”.

Non ha timore di quello che le può accadere?

È chiaro che un po’ di apprensione c’è. Anche la mia famiglia è preoccupata. Però tutti quelli che mi stanno intorno hanno capito chi sono, qual è stato il mio percorso, gli ideali che mi muovono e devo dire che mi stanno supportando in tutto. Inoltre, ricevo tutti i giorni la solidarietà di tante persone. Tutto questo mi dà conforto”.

Quale messaggio vuole lanciare alla politica?

“Finché non verrà posto fine all’obbligo vaccinale e al green pass io non ricomincerò a mangiare. Sono disposto a sedermi al tavolo e a dialogare con chiunque ma queste discriminazioni assurde devono finire. Ricordo che in Italia la pena di morte è stata abolita ma con queste scelte scellerate è come se fosse stata ripristinata. Dicono che chi non si vaccina sia un egoista, io invece ritengo che questa mia battaglia sia al servizio di tutti”.

Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it

LA RIPARTENZA SI AVVICINA!

SEDUTE SATIRICHE

www.nicolaporro.it vorrebbe inviarti notifiche push per tenerti aggiornato sugli ultimi articoli