Esteri

Germania, affossata la stretta sui migranti: può favorire l’Afd?

Il partito di Alice Weidel continua a crescere nei sondaggi e l’opposizione alla legge sui clandestini potrebbe aumentare i consensi

© Chaju Design tramite Canva.com

A poco più di tre settimane dalle elezioni anticipate, in Germania ecco una nuova bufera politica. Ieri si è tenuta infatti la resa dei conti sul dossier immigrazione dopo la giornata storica di mercoledì, con la fine del Brandmauer: per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale la Cdu aveva collaborato con l’estrema destra di Afd per collaborare alla stretta sull’immigrazione. L’apertura al partito di Alice Weidel però non ha pagato e Friedrich Merz è stato eletto il grande sconfitte. La proposta di legge infatti è stata respinta dal Bundestag con 338 voti a favore, 349 contrari e 5 astensioni.

Le norme cassate che avrebbero imposto un indurimento del regime migratorio, tra le altre il blocco dei ricongiungimenti familiari per quanti abbiano ottenuto il diritto alla protezione, ma non all’asilo, e l’ampliamento delle competenze della polizia federale. Un’accelerazione targata Cdu legata indissolubilmente ai recenti delitti registrati ad Aschaffenburg – un afghano ha ucciso un bambino di due anni e un uomo – e al terribile attentato al mercatino di Natale di Magdeburgo. Il crollo dell’asse Cdu-Afd è da imputare sì alla resistenza di Spd e Verdi, ma anche all’assenza di dodici parlamentari dell’Unione Cdu-Csu e ben 16 liberali (due di loro hanno votato contro, 5 si sono astenuti). I sospetti sulla fronda pilotata non mancano e potrebbero essere decisivi in queste ultime settimane di campagna elettorale.

È forse vero quello che sostiene la leader di Afd? “Una vera svolta sull’immigrazione è possibile solo con Afd” le parole della Weidel dopo l’esito del voto: “Quella che abbiamo visto oggi è l’implosione di un partito conservatore. Friedrich Merz era scattato come una tigre ed è atterrato come uno scendiletto”. E Afd può contare anche sull’indebolimento di Merz firmato dagli altri partiti, a partire dall’Spd con il capogruppo Rolf Muetzenich: “Merz oggi ha fallito due volte. Nella sua ricerca di una strada verso Afd. E nella ricerca di una maggioranza. I cittadini devono decidere se vogliono un cancelliere del genere in tempi così difficili”.

Merz è apparso sereno davanti alla stampa: “Mi sento rafforzato – ha spiegato alla luce della compattezza dei conservatori -. Mi dispiace che non sia riuscita la svolta sull’asilo, ma questo risultato fa comunque chiarezza su dove siamo noi e dove sono i socialdemocratici e i Verdi”. Ma la realtà dei fatti è che questo disastro al Bundestag potrebbe costare punti percentuali, tutti destinati all’Afd, il partito sicuramente più in crescita negli ultimi mesi. I tedeschi non sembrano infatti particolarmente terrorizzati dall’allarme nazismo avviato dalla sinistra, ma pensano a temi più concreti come la sicurezza, l’immigrazione e l’economia, dossier su cui il governo di Scholz ha fallito irreversibilmente.

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Gli ultimi sondaggi disponibili non lasciano grossi margini di interpretazione. Secondo la rilevazione di YouGov condotta tra il 24 e il 27 gennaio, l’Afd è salita al 23 per cento, confermandosi secondo partito della Germania dietro solo alla Cdu/Csu, su cui potrebbe convergere il 29 per cento dei voti. Dolori a sinistra. La Spd ha perso quattro punti percentuali in sette giorni e si attesta al 15 per cento, con i Verdi al 13 per cento e i liberali sotto la soglia di sbarramento del cinque per cento. La Sinistra arriva invece alla quota minima, mentre la Sahra Wagenknecht Alliance si attesta al 6 per cento. Ma attenzione a questi ultimi giorni di campagna elettorale: il sondaggio in questione ha segnalato che il tema dei migranti è sempre più importante agli occhi del 36 per cento di chi voterà.

L’Afd dovrà fare i conti con accuse di ogni tipo, ma Weidel e soci sono pronti a combattere. L’ultimo segnale è arrivato dai social: la candidata cancelliera ha pubblicato un video sulla falsa riga di Star Wars – Guerre Stellari dove una serie di avversari politici diventano dei personaggi della saga creata da George Lucas. “La giornata di oggi lo ha dimostrato: l’impero è finito” il commento limpido e cristallino. Con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, nel video il leader della Cdu diventa ‘Darth Merz’, mentre l’ex cancelliera, Angela Merkel (che aveva criticato il voto congiunto tra Cdu-Csu e l’AfD), è ‘l’imperatrice’, e ancora la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è la senatrice ‘Voller Leiden’. Il ministro dell’Economia e candidato cancelliere dei Verdi, Robert Habeck, è uno ‘Stormtrooper’ con una divisa arcobaleno. La ministra degli Esteri, Annalena Baeerbock, sfodera una spada laser rossa, quella dei ‘cattivi’ Sith.

La voce narrante parla dei successi dei partiti di destra nel mondo – cita anche l’Italia con Giorgia Meloni – ed evidenzia che “le persone vogliono la libertà, e la ribellione ha vinto”. Non è mancato un riferimento a Donald Trump e alla sua battaglia contro l’immigrazione, alla lotta alla censura alla libertà di parola e ai provvedimenti per contrastare le politiche climatiche green, tutti temi che Afd porta avanti con forza. Infine, dopo la presenza dei membri dell’AfD a Washington per l’insediamento del tycoon e il colloquio tra Weidel e Elon Musk e il sostegno del miliardario e proprietario di Tesla, un inserto contro Bill Gates e le politiche della sinistra e dei verdi, la Weidel sottolinea come l’AfD “sia l’unico partito che fa politica per le persone” al contrario di tutti gli altri. Si chiude con lo slogan “È il momento della Germania”.

Franco Lodige, 1 febbraio 2025

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