Non è che in Europa l’intervista di Mark Zuckerberg non sia stata compresa nei suoi risvolti politicamente più scabrosi e quindi non abbia causato grandi dibattiti. È che per la stragrande maggioranza degli europei, esattamente come 90 anni fa, la libertà sta sui gradini più bassi della gerarchia dei valori politici.
Solo durante la Guerra Fredda – ossia quando l’Europa era un protettorato americano – le classi dirigenti europee erano costrette a pagare qualche omaggio labiale alla “libertà”. La lotta alle “fake news” è censura pura e tutti lo sapevano fin dal principio, ma proprio per questo qui ha riscosso un enorme successo.
Il progetto delle classi politiche europee, che poi è solo quello della gestione minimalista di un declino continentale percepito come ineluttabile, non ha ancora prodotto il suo definitivo non io. Una bottiglia di vodka e un oceano di welfare sembrano placare le masse. In breve il popolo è sedato (si è dato) e il potere dorme sonni tranquilli.
Luigi Marco Bassani, 18 gennaio 2025
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