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Il governo blinda il green pass: la mossa di Draghi

La decisione di Draghi: posta la questione di fiducia sul decreto in conversione. Caos alla Camera

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Eccola qui, la decisione che forse ci si aspettava ma di sicuro farà notizia. Il governo, che a parole parla di riaperture e nuova “normalità”, quando si tratta di arrivare ai fatti si trincera dietro le solite restrizioni. E blinda il green pass. Mentre l’attenzione pubblica è rivolta tutta all’Ucraina, e alle mosse di Putin, in Parlamento l’esecutivo ha deciso di “blindare” il decreto legge del 7 gennaio, quello che introduce il super green pass e l’obbligo vaccinale per gli over 50, assicurando lunga vita al lasciapassare.

La mossa di Draghi serve per evitare di finire sotto in Aula, soprattutto dopo le fratture emerse nei giorni scorsi in Commissione Affari Sociali. Il blitz della Lega per legare il green pass allo stato di emergenza, facendo decadere entrambi il 31 marzo, è stato respinto ma solo dopo una giornata di forti tensioni. La questioni di fiducia fa decadere tutti gli emendamenti possibili e immaginabili, mettendo il Carroccio, M5S e Forza Italia di fronte a un bivio: o si tengono il green pass anche ad aprile o danno una spallata all’esecutivo. Esito scontato.

Il voto si terrà domani alle 10.25 a Montecitorio. L’annuncio del ministro D’Incà ha scatenato l’ira di Alternativa c’è, che ha tentato di occupare i banchi del governo e bersagliato il grillino con alcuni fogli. La morale della favola, comunque, è chiara: il green pass non ce lo leveremo presto di torno. Anzi. E questo nonostante da più parti gli esperti lo ritengano uno strumento tutto sommato inutile. Lo afferma da giorni Matteo Bassetti, lo ha confermato Andrea Crisanti e oggi lo arriva ad ammettere pure Ilaria Capua, che certo non può essere considerata un’aperturista. “Fermo restando che con il virus dovremo continuare a conviverci e che abbiamo visto che ha una stagionalità importante – ha detto – ora che siamo alle porte della stagione primavera-estate, può essere che il green pass serva meno“. Ben più dura, invece, Maria Rita Gismondo: “È un Paese sicuramente anormale quello che fa entrare i cittadini extraeuropei con un green pass base e li fa circolare, però impedisce ai propri abitanti, ai propri residenti, di andare a lavorare con lo stesso documento”. Il governo, però, nonostante le palesi contraddizioni, tira dritto. Un green pass è per sempre.

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