Cronaca

L'omicidio di Giulia Cecchettin

Il paradosso: contro il patriarcato hanno ucciso il principe azzurro

La cultura woke ha marchiato il protagonista maschile delle fiabe come un retaggio di dominio di genere. Ma era il simbolo del rispetto verso le principesse

Patriarcato principe azzurro

“È già stato approvato all’unanimità dalla Camera, e mercoledì prossimo sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo grazie a una maggiore prevenzione – ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento – l’arresto anche in ‘flagranza differita’ e soprattutto attraverso tempi stringenti – 20 giorni – per valutazione da parte della magistratura del rischio e applicazione delle misure cautelari”. Sono questi gli interventi ideati dal governo Meloni contro la violenza di genere riportati dal premier nel ricordare il triste epilogo della scomparsa di Giulia Cecchettin.

La Meloni ha aggiunto altresì: “Abbiamo aumentato considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza”. “È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole con i ministri delle Pari Opportunità e della Famiglia, della Cultura e dell’Istruzione, così come la campagna di diffusione del numero verde anti-violenza 1522, anche attraverso il coinvolgimento del mondo dello sport – conclude Meloni. Tra le altre iniziative da ricordare altresì l’ora di educazione sentimentale a scuola. Il piano verrà presentato da Valditara insieme ai colleghi Eugenia Roccella e Gennaro Sangiuliano, coinvolgendo così anche i ministri delle Pari Opportunità, della Famiglia e della Cultura. Lo scopo è quello di valorizzare il rispetto e l’empatia.

Come anticipato da La Repubblica, si tratta ancora di una proposta sperimentale, che prevede l’introduzione di un’ora settimanale dedicata all’“educazione alle relazioni” nelle scuole superiori. Un’ iniziativa che prevede incontri per un totale di dodici sessioni, diretti a insegnare il rispetto e la consapevolezza sulle conseguenze della violenza di genere. Il progetto verrà articolato in discussioni di gruppo dove gli studenti coinvolti saranno guidati da un docente come moderatore. Non mancherà il supporto occasionale di psicologi, avvocati, assistenti sociali, e organizzazioni contro la violenza di genere arricchirà il programma. È prevista anche l’interazione con influencer, cantanti e attori. Un aspetto fondamentale sarà la diffusione del numero verde antiviolenza 1522, con il coinvolgimento anche del mondo dello sport.

E arriviamo al punto. Quella esposta qui sopra è un’ iniziativa che ha diviso gli italiani tra plauso e critiche come la richiesta di una presenza costante di figure professionali come psicologi nelle aule. Una proposta sperimentale che porta altresì a fare una domanda: come si può insegnare agli uomini di domani il concetto di rispetto ed empatia se nel mentre si cancella chi è il simbolo della stessa, come il principe azzurro? Una figura, questa, vista paradossalmente come retaggio patriarcale al punto da portare Biancaneve a salvarsi da sola.

Di conseguenza la domanda sorge spontanea: come si può educare al rispetto verso la donna se chi la tratta come una principessa è marchiato di patriarcato? Stando così le cose, sarebbe meglio fare prima educazione dei ruoli, dove la virilità non è sinonimo di tossicità e la femminilità non è espressione di sessualizzazione della donna. Piccoli passi rivoluzionari che, paradossalmente, dovrebbero essere l’Abc del rapporto uomo/donna. Magari se ci fossero più principi azzurri che deliri ideologici, avremmo più donne e meno martiri.

Nemes Sicari, 27 novembre 2023