Politica

Il partito unico del “+Stato” fa solo buchi neri

Immagine generata da AI tramite DALL·E di OpenAI

In base ad una stima approssimativa e per difetto elaborando dati ISTAT, MEF e Corte dei Conti in Italia le società partecipate dallo Stato e dalle sue articolazioni locali e gli enti pubblici dipendenti sono 11.250. Sono oltre 1 milione i dipendenti, la stragrande maggioranza assunti a chiamata diretta o con procedimenti per usare un eufemismo opachi. Costo totale (per i contribuenti italiani) circa 60-70 miliardi l’anno.

Secondo noi il buco nero dell’esercito del Leviatano e del cartello dei partiti politici dominanti uniti nel partito unico del “+Stato!” – che va da destra a sinistra passando per il centro e per le 5 Stelle è molto più ampio e scandaloso. Ma già questa fotografia rende bene l’idea della montagna di miliardi che ci costa l’esercito dei partiti, perché di questo si tratta. Avete mai sentito un partito politico del “cartello” parlarne? Certo che no, perché il problema in Italia è: “l’evasione fiscale”.

A questo scandalo, che grida vendetta, va aggiunto il costo stimato dalla CGIA di Mestre nel 2023 delle inefficienze burocratiche, delle pastoie inestricabili e del groviglio di regolamenti, della lentezza della giustizia e sprechi immondi vari: 184 miliardi per cittadini ed imprese. Siamo già arrivati a 250 miliardi di euro l’anno.
Con la scure liberista, le liberalizzazioni dei servizi e la chiusura di tutto il ciarpame autoreferenziale si potrebbero risparmiare circa 100 miliardi ogni anno. Ma non basta.

Una riforma liberista radicale in Italia sul modello di quelle portate avanti da Milei in Argentina porterebbe ad un aumento del Pil a due cifre in pochi anni e l’uscita definitiva dal pantano statalista dello zero-virgola. Sabato 17 maggio a Roma in occasione del primo congresso nazionale di Liberisti Italiani nasce il partito della motosega in Italia, l’unica possibilità di affamare la bestia e restituire libertà e benessere per tutti.

Andrea Bernaudo, 5 maggio 2025

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