Cronaca

Il sogno del rigurgito sessantottino: potere ai soviet delle tende

La protesta di alcuni studenti in tenda contro il caro affitti sta assumendo i tratti della peggiore sinistra

Cronaca

Questa inverosimile vicenda degli studenti che protestano contro il caro affitti, 4 gatti che dal bar sono passati alle più spartane tende da campo, mi va venire in mente il “signorino soddisfatto” teorizzato dal grande pensatore liberale José Ortega y Gasset. Egli ne parla a lungo nella sua opera più famosa: La ribellione delle masse. In particolare, approfondendo la struttura psicologica di questo nuovo tipo di individuo che imperversava nei primi decenni del ‘900, così lo descrive il filosofo spagnolo: “Costui ha l’impressione che la vita sia facile, senza limitazioni. Si chiude a ogni istanza esterna, non ascolta perché ritrova in sé una sensazione di dominio che lo invita ad affermarsi così com’è. Interverrà dovunque, imponendo la sua volgare opinione poiché agisce come se soltanto lui e i suoi consimili esistessero.”

Ebbene, come non scorgere in questa breve descrizione, scritta intorno al 1930, alcuni dei tratti di quegli eterni protestatari in servizio attivo permanente che, da alcune generazioni, si passano il testimone nei nostri atenei e che incidentalmente starebbero lì per studiare e prendersi una laurea. Ricordo che ai tempi di un’altra rumorosa iniziativa degli studenti de’ sinistra, denominata “la pantera”, all’ingresso di un’aula messa a disposizione del cosiddetto collettivo studentesco, nella facoltà di sociologia, veniva riportata a caratteri cubitali una frase di Mao: “Ribellarsi è giusto”. Tant’è, sebbene molta acqua sia passata sotto i ponti del Tevere, ancora oggi gli eredi di quegli studenti dal pugno chiuso non perdono l’occasione per rinverdire i fasti di un ribellismo piuttosto pretestuoso.

Per approfondire

Tuttavia, come ha giustamente sottolineato in una recente zuppa Nicola Porro, malgrado questa degli studenti in tenda sia una sesquipedale scemenza, tutti se la fanno sotto. A cominciare dalla magnifica rettrice Antonella Polimeni, la quale si è immediatamente schierata con gli attendati: “Siamo a fianco di chi manifesta contro il caro affitti – ha detto Polimeni – con l’obiettivo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica le difficoltà di trovare per i fuorisede alloggi a prezzi accessibili.” L’ha seguita a ruota l’assessore a università, scuola, formazione, ricerca e merito del Lazio, Giuseppe Schiboni: “Per noi è prioritario garantire più disponibilità di alloggi nel minor tempo possibile, così da far calmierare i prezzi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e lo faremo lavorando fianco a fianco con i rettori delle università per fornire risposte concrete.”

Ovviamente non poteva mancare una immediata iniziativa in merito da parte del ministero dell’Università e della Ricerca, diretto dalla forzista Anna Maria Bernini, la quale ha addirittura istituito una task force ministeriale per venire incontro alle richieste degli studenti viziatelli. D’altro canto, a leggere un recente lancio dell’Ansa sembra che siamo di fronte ad un vero e proprio rigurgito sessantottardo. “Caro affitti: tende in tutta Italia, studenti davanti al ministero”, questo il titolo del pezzo. Dopodiché, all’interno dell’articolo scopriamo che la stessa protesta starebbe dilagando in tutto il Paese. Stando così le cose, ma personalmente nutro qualche dubbio, non ci resterebbe che una sola strada per salvare il salvabile: dare tutto il potere ai soviet di questa ennesima generazione di scioperati.

Claudio Romiti, 12 maggio 2023

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