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In Germania i musulmani dovranno rispettare la legge e cultura tedesche

Continuiamo con la speciale zuppa di Porro straniera. Grazie ad un nostro amico analista che vuole mantenere l’anonimato, il commento degli articoli tratti dai giornali stranieri.

È istruttivo leggersi l’articolo di Tobias Buck sul Financial Times del 24 marzo che descrive come è interpretata la questione musulmana in Germania da uno dei principali dirigenti del Ministero degli Interni tedesco Markus Kerber. Riflettere, in questo senso, su come si lavora per costruire “un Islam per i musulmani tedeschi che appartengano alla Germania” con l’obiettivo di ridurre le influenze straniere, sia personali sia economiche, su questa comunità, perché sia meglio integrata, per assicurare che gli imam che operano al suo interno siano tedeschi e predichino in tedesco, per rimediare agli effetti prodotti dalla massiccia immigrazione dalla Siria accettata negli scorsi anni. Per rimediare a una situazione nella quale la Ditib (l’unione per gli affari religiosi turco-islamica che opera coordinata da Ankara) possiede 900 sulle 2400 moschee.

Kerber – spiega ancora Buck – come le moschee in Germania debbano diventare autonome da influenze economiche straniere, le comunità musulmane debbano integrarsi nella società come entità rispettose della legge tedesca, consentendo tra l’altro anche che lo Stato raccolga tasse a loro vantaggio come avviene per le comunità cristiane ed ebraiche. Inoltre queste comunità islamiche (parole citate da Kerber) dovranno predicare “elementi che includano un adeguamento ai valori delle culture dominanti nella società tedesca, dovranno tener conto di quello che la maggioranza della popolazione dice e pensa”.

In tempi in cui si condanna l’Ungheria perché non gradisce influenze straniere pervasive della sua discussione pubblica, in cui si parla di applicare un indiscriminato ius soli, in cui si è rifiutato di mettere nei trattati fondativi dell’Unione un richiamo alle radici cristiane della comunità europea, in cui si è lodato un approccio all’immigrazione quasi privo di filtri,  prendere atto di questi indirizzi del Ministero degli Interni tedesco non è privo di interesse.

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