Esteri

Merz ce l’ha fatta: eletto cancelliere alla seconda votazione. Ma la figuraccia resta

Per la prima volta un candidato cancelliere è stato impallinato dai franchi tiratori della sua stessa coalizione

merz Immagine generata da AI tramite DALL·E di OpenAI

Alla fine Friedrich Merz ce l’ha fatta. Il Bundestag ha eletto il leader della Cdu cancelliere federale tedesco al secondo turno con 325 voti: per ottenere la maggioranza al cancelliere erano necessari 316 voti. In questa seconda tornata, in totale sono stati espressi 618 voti: 3 voti non validi, 325 voti a favore, 289 contrari, 1 astensione.

“Vi ringrazio per la fiducia e accetto l’elezione” le parole di Merz rispondendo a una domanda della presidente del Bundestag Julia Klöckner, che ha successivamente interrotto la seduta. Più tardi si svolgeranno le cerimonie di giuramento al Bundestag. Un finale scontato, ma che non fa dimenticare la figuraccia storica registrata questa mattina, quando il candidato cancelliere non ha raggiunto la soglia per la nomina tra lo stupore generale. Colpa di qualche franco tiratore che ha voluto mandare un messaggio alla coalizione di governo.

Ma che figura di… Merz. Il cognome del leader della Cdu si presta al simpatico calembour che riflette quanto accaduto quest’oggi in Germania. I fatti sono ormai noti a tutti: il primo tentativo di diventare il decimo cancelliere tedesco dal Dopoguerra è naufragato. Il leader dell’Unione Cristiano-Democratica aveva bisogno di 316 voti su 630 in una votazione segreta, ma ne ha ottenuti solo 310, smentendo le previsioni di un esito favorevole. Merz aveva lasciato in silenzio l’aula del Bundestag subito dopo l’annuncio del risultato del voto, ma si può anche solo immaginare la sua ira per il verdetto clamoroso, che lo ha fatto entrare nella storia e sicuramente non in senso positivo.

Come evidenziato in precedenza, la bocciatura della nomina di Merz è stata uno shock per la Germania perchè non era mai successo nella storia della Repubblica federale che un cancelliere venisse impallinato dai franchi tiratori della sua stessa coalizione. E attenzione ai possibili sviluppi, perchè a Berlino si entra in un terreno politico inedito. La Costituzione indica una via, ma in questa fase non è possibile escludere alcun colpo di sorpresa. “Se il candidato non riesce ad ottenere la maggioranza assoluta dei membri del Bundestag, si svolge un secondo round. Il Bundestag ha 14 giorni per eleggere un altro candidato cancelliere”, recita l’articolo 63.3 della Legge fondamentale della Repubblica federale tedesca, aggiungendo che “non ci sono limiti al numero possibile di votazioni, anche se è sempre necessaria la maggioranza assoluta”.

Merz è il nuovo cancelliere e su questo non ci sono mai dubbi. Quello di stamattina è stato un incidente di percorso. Ma il messaggio che è passato è tutt’altro che positivo per i tedeschi. Si può avere fiducia nei confronti di una maggioranza che non riesce a ottenere nemmeno la nomina del cancelliere alla prima votazione? Può sembrare un’iperbole, ma di fatto il governo è già in crisi. Perchè non può dover fare i conti con una bocciatura al Bundestag alla prima occasione. La coalizione appare debole, spaccata, destinata a proseguire il terrificante lavoro di Scholz. Anzichè pensare all’Afd, Merz & Co. dovrebbero dedicare più energie a risolvere i problemi della maggioranza.

Franco Lodige, 6 maggio 2025

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