Esteri

L’impero woke è servito: Trump sega i fondi alla Columbia University

The Donald colpisce il portafoglio dell’ateneo reo di “non aver protetto gli ebrei” durante le proteste pro Hamas

Trump columbia university (1) © gregobagel tramite Canva.com

L’amministrazione del presidente americano Donald Trump ha deciso di tagliare circa 400 milioni di dollari in sovvenzioni e contratti federali destinati alla tanto prestigiosa quanto woke Columbia University. Il motivo? La mancata protezione degli studenti ebrei. L’annuncio è arrivato tramite un comunicato ufficiale del ministro dell’Istruzione Linda McMahon: “Le università devono rispettare tutte le leggi federali contro la discriminazione se vogliono continuare a ricevere finanziamenti federali”.

Le sovvenzioni congelate derivano da enti federali come il Department of Health and Human Services e il General Services Administration, oltre che dallo stesso Ministero dell’Istruzione. Questo provvedimento giunge dopo che l’università era stata al centro di accese proteste pro-Gaza, molto spesso anche pro Hamas, che avevano suscitato controversie sul tema dell’antisemitismo. “La Columbia ha fallito nel suo obbligo di garantire la sicurezza e la dignità degli studenti ebrei nel suo campus”, ha affermato McMahon.

Un portavoce della Columbia ha dichiarato che l’ateneo sta esaminando i dettagli della decisione federale e si sta impegnando a collaborare con il governo per cercare di ripristinare i fondi. “La Columbia condanna fermamente l’antisemitismo e si adopera per garantire un ambiente sicuro e rispettoso per tutta la comunità accademica”, ha aggiunto. Secondo il Wall Street Journal, inizialmente l’amministrazione puntava a tagliare un numero molto più alto di sovvenzioni, per un valore complessivo di miliardi di dollari, ma oggi ha deciso di mantenere intatte alcune sovvenzioni dei National Institutes of Health destinate alla Columbia. Ma il taglio rappresenta comunque una brutta botta per l’ateneo, che secondo i dati forniti dal governo a stelle e strisce nel 2024 la Columbia ha ricevuto più di 639 milioni di dollari in sovvenzioni dai NIH, un’agenzia del Department of Health and Human Services (HHS).

Il direttore esecutivo della New York Civil Liberties Union, Donna Lieberman, ha definito la mossa uno sforzo governativo incostituzionale “per costringere college e università a censurare il discorso e la difesa degli studenti che non sono approvati dal MAGA, come criticare Israele o sostenere i diritti dei palestinesi”. Ma il taglio di 400 milioni di dollari è invece una buona notizia per Columbia/Barnard Hillel, un gruppo di studenti ebrei. Il direttore esecutivo Brian Cohen ha detto di sperare che rappresenti “un campanello d’allarme per l’amministrazione e i fiduciari di Columbia a prendere sul serio l’antisemitismo e le molestie di studenti e docenti ebrei”.

Immaginiamo già le polemiche dei prossimi giorni. Paladini del progressismo contro Trump, reo di minare la libertà di espressione. O ancora i collettivi rossi a gridare al fascismo perchè non si può tenere la bandiera palestinese o di Hamas. Squadrismo allo stato puro. Ma questa robaccia woke è alla fine, fortunatamente, e non basteranno le solite scemenze a confondere le acque e denigrare le misure di buonsenso.

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Secondo il Wall Street Journal l’università avrà 30 giorni per rispondere alle preoccupazioni del governo e lavorare al ripristino dei fondi. Ma questa non è l’unica mossa dell’amministrazione Trump nei confronti del mondo woke. Non sono solo le università a pagare, ma anche i fan di Hamas e gli antisemiti dichiarati. Il Dipartimento di Stato americano, guidato dal Segretario Marco Rubio, ha revocato il visto a uno studente straniero coinvolto nelle proteste pro-Gaza della scorsa primavera. L’identità dello studente non è stata resa nota, ma un portavoce ha confermato il suo collegamento con i cosiddetti “disordini pro-Hamas”. L’individuo sarà espulso dal Paese dall’agenzia Immigration and Customs Enforcement (ICE).

Rubio ha ribadito la linea dura dell’amministrazione Trump: “Gli Stati Uniti non tollereranno stranieri che sostengono organizzazioni terroristiche come Hamas. Chi viola la legge americana, inclusi gli studenti internazionali, rischia la revoca del visto e l’espulsione”. E non è tutto. Secondo quanto emerso, il Dipartimento di Stato sta sviluppando un programma basato sull’intelligenza artificiale, denominato “Catch and Revoke”, per monitorare i profili social degli studenti stranieri. L’obiettivo è identificare eventuali simpatie pro-Hamas e agire di conseguenza. Questa iniziativa ha sollevato preoccupazioni tra gli attivisti per i diritti civili, che temono violazioni della privacy e della libertà di espressione. Ma chi non ha nulla da nascondere o di cui vergognarsi non avrà sicuramente alcun problema…

Franco Lodige, 8 marzo 2025

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