Esteri

L’antisemitismo costa caro: crollano le iscrizioni ad Harvard

L’università è stata accusata di aver chiuso un occhio su minacce e aggressioni. Ora fioccano le conseguenze

© Lerbank-bbk22 tramite Canva.com

Con le dimissioni della rettrice Claudine Gay non sono terminati i problemi per Harvard. Nota e contestata per aver minimizzato gli inni al genocidio degli ebrei andati in scena nel campus nel corso della sua audizione al Congresso statunitense, la 53enne è stata costretta al passo indietro per plagio.  Discriminazioni e aggressioni nei confronti degli ebrei quasi all’ordine del giorno, tanto da spingere alcuni studenti a fare causa all’ateneo. Ma l’antisemitismo costa caro anche in termini economici.

Harvard ha ricevuto 54.008 domande di iscrizione, circa il 5 per cento in meno rispetto allo scorso anno. Si tratta del minor numero di candidature pervenute dal 2020, anno dell’esplosione della pandemia Covid. E come evidenziato dal New York Times non si tratta di un calo generalizzato, perché gli altri atenei sono in netta crescita: l’Università di Yale e il Dartmouth College hanno ricevuto il 10 per cento di domande in più. Anche la Columbia, che ha rifiutato l’invito a testimoniare davanti al congresso insieme ai presidenti di Harvard, UPenn e MIT, ha registrato un aumento del 5 per cento.

Il clima di tensione all’interno di Harvard è palpabile. Il gruppo Studenti per la Giustizia in Palestina ha pubblicato la controversa lettera in cui incolpa Israele per il complotto terroristico degli estremisti palestinesi. Una missiva che ha scatenato la rabbia di tanti studenti, tanto da spingere diversi finanziatori a ritirare i generosi assegni da milioni di dollari. La situazione non sembra destinata a cambiare: ancora oggi gli studenti ebrei devono fare i conti con minacce e intimidazioni. Molti di loro sembrano intenzionati a lasciare il campus per le possibili ritorsioni dei gruppi pro-Palestina, alcuni dei quali pro-Hamas.

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Un caso emblematico è quello di Shabbos Kestenbaum. Il venticinquenne ha deciso di portare Harvard in tribunale per antisemitismo. “Dal 7 ottobre in poi è divenuta sempre più evidente l’eccezione ebraica. Un doppio standard che gestisce e condanna le azioni che minacciano o insultano quasi ogni gruppo immaginabile, eccetto gli ebrei”, la testimonianza dello studente. Dopo l’attacco di Hamas allo Stato ebraico, all’interno dell’università che ha visto laurearsi John Fitzgerald Kennedy  sempre più soloni hanno iniziato a gridare di distruggere Israele e di ammazzare tutti gli ebrei che ci vivono. Compresa la famiglia di Kestenbaum.

Non servono grandi analisti per comprendere il calo di iscrizioni ad Harvard. È difficile non condividere le preoccupazioni degli studenti e dei loro genitori: spendere migliaia di dollari per ritrovarsi nella tana anti-Israele non conviene a nessuno.

Massimo Balsamo, 1 aprile 2024

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