Politica

Lotta al governo

L’inflazione cala, l’occupazione sale: i dati smascherano Landini

La realtà dei fatti smaschera i sindacati: scendono in piazza contro il governo senza un valido motivo

sciopero Landini

Pd e M5s sono piuttosto sciatti, la reale opposizione al governo Meloni la fanno i sindacati. Motivato dall’ambizione di guidare la sinistra, Maurizio Landini ha lanciato una serie di scioperi strumentali per provare a bloccare il Paese e, quindi, mettere in difficoltà l’esecutivo. Il segretario della Cgil ha collezionato flop e accuse dai suoi, ma non demorde. Ma la componente strumentale delle mobilitazioni dei sindacati emerge con ancora più forza grazie ai dati economici circolati nelle scorse ore: occupazione a livelli record e inflazione in calo. Ma perché allora scioperano?

Secondo quanto rilevato dall’Istat e non da qualche centro studi di destra, l’occupazione a ottobre continua a crescere: aumentano gli occupati e i disoccupati mentre gli inattivi diminuiscono. Rispetto al mese di settembre, l’aumento chiama in causa i soli dipendenti permanenti, che superano i 15 milioni 700 mila. Entrando nel dettaglio delle cifre, il numero degli occupati si attesta a 23milioni 694mila e registra, rispetto a ottobre 2022, un aumento di 455 mila dipendenti permanenti e di 66 mila autonomi. Per quanto riguarda l’inflazione, invece, a novembre scende dello 0,8 per cento: parliamo di un dato che non si registrava da marzo 2021.

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Torniamo dunque alla domanda di prima: perché i sindacati vogliono scioperare? I numeri sembrano dare ragione al ministro Salvini: o per fare il weekend lungo oppure per mettere i bastoni tra le ruote al governo, gli scioperi non hanno una motivazione concreta. E’ la realtà dei fatti, con buona pace di Landini e degli altri compagni. Perché la Cgil non può di certo tirare in ballo il fatto che tra i nuovi occupati prevalgano i precari, considerando che la percentuale dei contratti a tempo indeterminato ha raggiunto un picco che non si era mai verificato in passato. Vette importanti anche per l’inflazione. Lo sappiamo, deve essere un duro colpo da digerire per i sindacati: speravano nel disastro ma non sono stati accontentati. L’importante è che le conseguenze della caccia alla destra non le paghino gli italiani, con il Paese bloccato da scioperi inutili da ogni punto di vista.

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